Leonardo “ha troppi settori di attività” e bisognerà selezionare le tecnologie sulle quali investire. “Non ci sarà uno spezzatino”. “Bisogna avere paura della Cina. Sta investendo tantissimo, rappresenta un fortissima minaccia per l’industria aeronautica europea e americana, non vorrei essere nei panni dell’aeronautica civile di Boeing o Airbus“. “Mbda è un modello molto interessante nell’industria europea”.
Alessandro Profumo ha fatto il primo discorso in pubblico da quando è amministratore delegato di Leonardo, l’ex Finmeccanica. Ha parlato all’assemblea dell’Aiad, l’associazione delle industrie aerospaziali e della difesa, composta da numerose piccole e medie aziende, anche se a farla da padrone è Leonardo, che si presenta (e si comporta) come un gigante a livello nazionale, mentre è piccola a livello internazionale.
Al presidente dell’Aiad, Guido Crosetto, che presentando Profumo e l’a.d. di Fincantieri, Giuseppe Bono, aveva detto “abbiamo qui due grandi aziende”, Profumo ha fatto notare che “non siamo grandi, siamo medie aziende“. E negli ultimi l’ex Finmeccanica ha perso terreno rispetto ai concorrenti internazionali, come certifica anche il recente rapporto di Deloitte, che Poteri Deboli ha pubblicato.
“La Commissione europea _ ha detto Crosetto _ dice che le aziende dell’aerospazio e difesa in Europa sono troppe. Ne rimarranno due o tre, o quattro o cinque…”.
Prima elementare
“Vi chiedo scusa. Oggi sono sette settimane che faccio questo mestiere, non potrò che essere generico. Ringrazio l’Aiad _ ha esordito Profumo _ perché mi costringe continuamente a studiare. Ho avuto a 60 anni l’opportunità di tornare in prima elementare. Porto un po’ di esperienza manageriale che penso di avere”.
L’ex banchiere di Unicredit e Mps non è entrato nei dettagli, ma in un quarto d’ora è stato molto diretto e ha già messo in chiaro alcuni concetti nuovi, con un profilo soprattutto finanziario e internazionale.
La minaccia della Cina
Ha parlato della Cina come “una fortissima minaccia”. “I cinesi sono un concorrente molto pericoloso. Sono molto bravi. Non ci regaleranno nulla. Non hanno ancora cominciato a investire pesantemente negli elicotteri. Questi signori entreranno nei nostri “profit pool”, distruggeranno i profitti. Non vorrei essere nei panni dell’aeronautica civile di Boeing e Airbus,perché questi entrano con il Comac“.
Il riferimento è al nuovo jet passeggeri cinese C919 che ha fatto il primo volo in maggio. “Quello che hanno fatto con la Comac lo faranno nei nostri settori. Del resto lo hanno fatto in altri settori, nell’alta velocità ferroviaria. E’ un dato di fatto”. “Profit pool” è un termine del gergo finanziario, la traduzione letterale è “piscina del profitto”.
Il jet cinese. Il C919 prodotto dall’industria cinese Comac ha fatto il primo volo in maggio
Mbda “molto interessante”
I programmi europei ci vogliono, anzi saranno sempre più frequenti. Ma Profumo manda un avvertimento. “Il tema europeo è centrale. Bisogna capire cosa si intende per programmi europei. Perché se si fa un elicottero come l’Nh90 che è la sommatoria di pezzi di vari paesi non aggiunge nulla. Facciamo dei programmi europei che non duplichino i costi. Dobbiamo ridurre la frammentazione delle piattaforme”.
Ha citato come positivo il caso della società missilistica europea Mbda. “Mbda è un modello molto interessante per come consente di salvaguardare anche l’industria nazionale”. Il predecessore, Mauro Moretti, voleva vendere la partecipazione di Leonardo in Mbda, pari al 25%, per fare cassa. E’ stato fermato dal governo. Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, era decisamente contraria insieme a tutti i militari. Dalle parole di Profumo e da quanto trapela, il nuovo a.d. non riproporrà la cessione della quota azionaria nel cosiddetto “Airbus dei missili”.
I fornitori
Profumo ha dato una stoccata ai fornitori, che in Italia dipendono molto dall’ex Finmeccanica. “Non devono pensare che Leonardo sia una vacca da mungere“. Però rispetto al predecessore, Mauro Moretti, Profumo ha fatto proposte di collaborazione: “Dobbiamo aumentare la dimensione media dell’industria. Lavoreremo insieme ai fornitori”.
“Se mi metto il cappello di ex banchiere o bancario e lo guardo dall’alto, da finanziatore, questo settore mi preoccupa molto. C’è un ciclo di produzione lungo. Il capitale investito è molto elevato. In più si finanzia con i fornitori. Le piccole e medie imprese in Italia contribuiscono al finanziamento della ricerca col 6%, il che vuol dire che c’è un altro soggetto che contribuisce per il rimanente 94 per cento. Però poi le piccole e medie imprese hanno dei ritorni economici più elevati, in proporzione, anche rispetto a grandi gruppi americani. Questo deve far riflettere”.
Troppi settori di attività
“Dobbiamo guardarci in casa e lavorare tantissimo. La produttività è cresciuta tantissimo. Il volume del fatturato conta ma fino a un certo punto. Se macino ricavi e produco perdite non è una cosa positiva. Non è un discorso che riguarda solo il risultato economico ma anche la cassa.”
“Leonardo ha molti settori di attività, io dico troppi. Dobbiamo focalizzare le risorse. Molti di noi si devono chiedere per esempio quando il programma Eurofighter passerà in un’altra fase che cosa avremo? Bisogna ragionare anche su programmi nel medio e lungo periodo”.
“Abbiamo una presenza importante nel Regno Unito, un paese che ha molti mercati di riferimento. Dovremo considerare quella presenza come un fattore abilitante per avere una forte presenza internazionale sui mercati di riferimento di quel paese. Quindi la Brexit impatta, perché tutti i programmi saranno europei, bisogna capire come il Regno Unito si interfaccerà con l’Europa”.
Più suggerimenti dell’allenatore della nazionale di calcio
“Dobbiamo fare molte riflessioni. Leonardo identificherà su quali tecnologie ha un vantaggio competitivo su cui investire. Quando sono stato designato a Leonardo ho avuto più suggerimenti dell’allenatore della nazionale di calcio su quello che dovevo o non doveva fare. E’ estremamente interessante. Darò grosse delusioni a chi ha scritto che farò lo spezzatino di Leonardo“.
Critico. Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri
Bono cita Renzi: “Non si ferma il vento con le mani”
Alcune affermazioni di Profumo hanno provocato una replica dell’a.d. di Fincantieri, Giuseppe Bono. “Non possiamo fermare il vento con le mani”, ha detto Bono, in merito a quanto detto da Profumo sulla Cina.
Bono ha detto anche: “Dobbiamo chiederci se le modeste risorse che abbiamo avuto in passato e che avremo in futuro le abbiamo spese bene, se abbiamo fatto dei buoni prodotti. Dobbiamo fare tutti una bella autocritica”.
Bono è stato a lungo dirigente dell’industria nazionale delle armi, all’Efim fino alla carica di direttore generale. Dopo lo scioglimento dell’ente manifatturiero è transitato (insieme ad Agusta, Oto Melara, Galileo, Breda ferroviaria) all’ex Finmeccanica, dove fu chiamato da Fabiano Fabiani e arrivò alla carica di amministratore delegato, ma fu sbalzato di sella nell’aprile 2002, quando arrivò Pier Francesco Guarguaglini dalla Fincantieri. Da allora Bono è il numero uno di Fincantieri, ma sempre con gli occhi ben puntati sull’ex casa madre.
A margine, Poteri Deboli ha chiesto a Bono di precisare se è in disaccordo con l’analisi di Profumo sulla Cina. “Non si ferma il vento con le mani”, ha ripetuto l’a.d. di Fincantieri. Poteri Deboli ha fatto notare a Bono che questa frase è stata pronunciata da Matteo Renzi nel discorso conclusivo della seconda edizione della Leopolda, la riunione dei fan di Renzi, il 30 ottobre 2011. Una frase rivolta a Pier Luigi Bersani. L’a.d. di Fincantieri ha risposto: “Non lo so, non l’ho frequentata”.
In diverse momenti Bono è apparso critico. In conclusione, rivolgendosi al ministro della Difesa, Roberta Pinotti, l’a.d. di Fincantieri ha detto: “Non è possibile considerare l’Australia alla stregua del Ghana. E’ un po’ diverso”.
Crosetto rieletto presidente Aiad, Profumo onorario
L’assemblea Aiad ha rieletto per acclamazione presidente Guido Crosetto. Alessandro Profumo è stato eletto presidente onorario. Carlo Festucci rimane segretario generale, incarico non in scadenza.
Per la prima uscita in pubblico di Profumo l’assemblea era molto affollata. C’erano i vertici delle principali aziende private, tra gli altri Riccardo Procacci (Avio Aero), Enzo Benigni (Elettronica), Silvano Mantovani (Aerea), Renato Vaghi (Piaggio Aero), Roberto Scaramella (Ala Corporation e presidente Enav), militari, analisti, esponenti di ambasciate tra cui la Corea del Sud.
Gli ordini di servizio Luglini e Formosa
Molto folta anche la delegazione di Leonardo che accompagnava Profumo. C’erano tra gli altri il nuovo assistente personale Marco Zoff e la nuova responsabile dell’unità organizzativa “Relazioni esterne, Comunicazione, Investor relations e Sostenibilità”, Raffella Luglini.
L’ordine di servizio n. 3 che attribuisce l’incarico è stato firmato da Profumo, datato primo luglio. Luglini, già responsabile delle relazioni con gli investitori e Sri (“Sustainable responsible investors”), ha ottenuto un incarico di un’ampiezza che nell’ex Finmeccanica non c’è mai stato, perché le relazioni esterne non hanno mai inglobato i rapporti con gli investitori, mentre con questo ordine di servizio _ di cui Poteri Deboli è in possesso _ “a diretto riporto dell’amministratore delegato, l’unità organizzativa Relazioni esterne, Comunicazione e Rapporti Istituzionali viene integrata con l’unità organizzativa Relazioni con gli investitori e Sri”.
Profumo ha firmato anche l’ordine di servizio n. 2, stessa data, con il quale “si comunica la costituzione, a diretto riporto dell’amministratore delegato, dell’unità organizzativa Relazioni internazionali, affidata al ministro plenipotenziario Carlo Formosa, con riporto al presidente per l’area dei Rapporti istituzionali in coerenza con le attribuzioni definite dal cda”. Nella nuova struttura centrale “confluiscono le attività e risorse dell’unità organizzativa Rapporti istituzionali esteri”. Formosa arriva dalla Farnesina.
Auto blu. Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Leonardo e Fs
Confermata la Mercedes con autista a Moretti
A margine dell’assemblea, Poteri Deboli ha avuto la conferma di quanto scritto nell’articolo del 4 luglio (titolo: Leonardo, dieci milioni per le uscite dei “morettiani”), cioè che l’ex a.d. Mauro Moretti, che ha terminato il mandato triennale il 16 maggio (tra l’altro con una buonuscita di 9,44 milioni di euro lordi), dispone tuttora di un’automobile con autista, pagati da Leonardo. Un “benefit” che nessun predecessore ha mai avuto dopo aver lasciato l’incarico. L’auto è una Mercedes.
Poteri Deboli aveva interpellato la società via mail il 3 luglio, semplicemente per chiedere se smentiva l’indiscrezione, senza ricevere alcuna risposta. Ieri abbiamo avuto la conferma, da fonti molto autorevoli della società, che Moretti ha la macchina con autista pagata da Leonardo.
L’assegnazione dell’auto “blu” a Moretti, secondo la spiegazione che ci è stata riferita, è “temporanea” ed è motivata con “ragioni di sicurezza“.
Se ci sono fondate ragioni per riconoscere questo trattamento inconsueto, perché non dirlo? Sarebbe un atto di trasparenza, anche verso gli azionisti e i contribuenti, visto che quasi il 70% del capitale dell’ex Finmeccanica è in Borsa e il 30,2% è di proprietà dello Stato.