Dall’inviato a Ginevra Gianni Dragoni (Il Sole 24 Ore)
Sono in ribasso del 2,9% le azioni di Airbus (a 107,6 euro) dopo l’annuncio, fatto ieri dopo la chiusura della Borsa, che il gruppo consegnerà meno aerei del previsto quest’anno. Il costruttore franco-tedesco ha tagliato per la seconda volta le stime delle consegne e ha ridotto l’obiettivo per fine anno al di sotto di 700 aerei.
L’annuncio di Tolosa
“Basandosi sulle 68 consegne di aerei in novembre e sul complesso ambiente operativo Airbus considera che il suo obiettivo di raggiungere “circa 700” consegne di aerei commerciali nel 2022 ora è irraggiungibile. La cifra finale è previsto che non sarà sostanzialmente più bassa dell’obiettivo di “circa 700″ consegne”. Così un breve comunicato diffuso dal gruppo di Tolosa, che negli ultimi anni ha superato stabilmente il concorrente americano Boeing come numero uno mondiale nelle consegne di jet commerciali da oltre 100 posti.
Al vertice. L’a.d. Guillaume Faury
Giallo nelle cifre: cancellati due aerei per Aeroflot
Il gruppo ha detto che dal 1° gennaio fino al 30 novembre ha consegnato ai clienti 565 velivoli. Ma sulle cifre c’è un piccolo giallo. Nel comunicato diffuso da Tolosa accanto a 565 c’è un asterisco e in una nota in fondo al testo c’è scritto che le consegne nette di quest’anno sono 563, cioè due meno delle 565 dichiarate. “Il numero netto di consegne annuali ad oggi di 563 riflette una riduzione di due consegne registrate nel dicembre 2021 (2 A350-900 Aeroflot) per le quali non è stato possibile un trasferimento a causa delle sanzioni internazionali” alla Russia, precisa Airbus. Ecco il testo originale in inglese: “Note: The net year to date delivery number of 563 reflects a reduction of 2 deliveries recorded in December 2021 (2 A350-900 AEROFLOT) for which a transfer was not possible due to international sanctions“).
Strozzature nella catena dei fornitori
E’ la seconda volta quest’anno che Airbus ha ridotto il suo obiettivo. In origine aveva stimato di arrivare a produrre e consegnare 720 aerei. Ma già in luglio aveva ridotto la stima a “circa 700”. Come altri costruttori, inclusa Boeing, Airbus ha dovuto affrontare scarsità di materie prime e altri componenti che hanno creato colli di bottiglia nella catena di fornitura e tensioni nei rapporti commerciali.
Sanzioni. Airbus 320 di Aeroflot
Carenze di manodopera
Ma hanno pesato anche carenze di manodopera nell’organico dopo i tagli fatti da Airbus per la pandemia, mentre la domanda del trasporto aereo è ripartita con l’allentamento delle restrizioni dovute al Covid. L’impennata dei costi dell’energia a causa della guerra in Ucraina e l’aumento dell’inflazione hanno incrementato le pressioni. In particolare _ sottolinea il Financial Times _ ci sono state frizioni tra Airbus e i produttori di motori, inclusa Cfm International, una joint venture tra la francese Safran e l’americana General Electric, all’inizio di quest’anno. Insomma, la riduzione della produzione è anche la conseguenza dei troppi tagli dell’occupazione fatti dai manager per risparmiare, ma l’industria fa lo scaricabarile.
Iata. Il d.g. Willie Walsh
Aumenta il traffico passeggeri
Il traffico passeggeri è in forte aumento, anche se “bisognerà attendere il 2024 per tornare ai livelli pre-Covid”, secondo Willie Walsh, d.g. della Iata, che ha aggiornato le previsioni parlando alla stampa internazionale nei Global media days a Ginevra. L’associazione mondiale delle compagnie stima che il traffico passeggeri quest’anno raggiungerà il 70,6% del livello toccato nel 2019, mentre nel cargo l’attività è più sostenuta, anche se si sta un po’ raffreddando. Per le merci è atteso quest’anno un valore del 98,4% rispetto al 2019 (in giugno ci si attendeva che avrebbe superato il 2019 dell’11,7%). ). I ricavi passeggeri a livello mondiale quest’anno dovrebbero raggiungere i 438 miliardi di dollari, rispetto ai 239 miliardi del 2021. Nell’air cargo i ricavi dovrebbero raggiungere i 201,4 miliardi, più del doppio rispetto ai 100,8 miliardi del 2019. Quindi è dal settore merci che la Iata si attende quest’anno un forte progresso nei conti delle compagnie, che a livello mondiale dovrebbero ridurre le perdite nette aggregate a 6,9 miliardi di dollari. I ricavi totali quest’anno dovrebbero aumentare del 43,6% rispetto al 2021, a 727 miliardi, stima la Iata.
A320, rallenta l’incremento di produzione
Airbus ha confermato le stime di risultati finanziari (utili e cash flow) per quest’anno, ma ha rallentato gli obiettivi di aumento della produzione del velivolo più venduto, l’A320 di breve e medio raggio. “Tenendo conto del fatto che questo ambiente complesso durerà più a lungo di quanto atteso in precedenza, Airbus correggerà la velocità dell’incremento di produzione della famiglia A320 al ritmo di 65 al mese per il 2023 e il 2024”. Il gruppo conferma l’obiettivo di raggiungere una produzione di 75 al mese “per la metà del decennio”. Nel 2021 Airbus ha dichiarato di aver consegnato 611 aerei, rispetto ai 340 di Boeing. Il gruppo europeo ha raggiunto il record di consegne nel 2018, con 863 jet.