A che gioco gioca il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri su Alitalia? Facciamo questa domanda perché il giorno di San Valentino Gualtieri ha detto a Radio 1: Su Alitalia “sono fiducioso nel risanamento, la situazione non era semplice, siamo impegnati per evitare ulteriori iniezioni di liquidità, Alitalia deve diventare una grande compagnia con un grande partner industriale”. E fin qui siamo nell’ovvio.
Ventuno indagati
Poi al ministro è stato chiesto di commentare la conclusione dell’indagine penale della Procura di Civitavecchia sul dissesto di Alitalia-Sai, con 21 indagati tra i quali gli ex vertici, consulenti, consiglieri di amministrazione. Indagati eccellenti, a partire dall’ex presidente Luca Cordero di Montezemolo, fino a banchieri come l’a.d. di Unicredit Jean-Pierre Mustier, il commercialista superpoltronato Enrico Laghi, la vicepresidente di Confindustria Antonella Mansi, già presidente della Fondazione Mps. Gualtieri ha risposto che è stato “impressionato” dalle indagini sugli ex manager Alitalia e ha detto: “Spero possano dimostrare la loro innocenza, ho fiducia nella magistratura”.
Confindustria. La vicepresidente Antonella Mansi
Operazioni disinvolte
Sarà il giudice a decidere se e chi tra gli accusati merita di essere processato o se sono tutti innocenti, come si augura il ministro Pd. I fatti messi in luce dalle indagini sono gravi: ne emerge una compagnia spolpata, con perizie disinvolte sul valore delle attività e degli slot che _ secondo la Procura _ hanno abbassato il valore delle attività per poi far emergere successive plusvalenze nella cessione di questi beni a Etihad, conflitti d’interesse. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono bancarotta fraudolenta aggravata, false comunicazioni sociali e ostacolo alle funzioni di vigilanza.
Poltronato. Enrico Laghi
Spese pazze
Dall’indagine sono emerse anche spese pazze: 600mila euro per catering ed eventi. Mentre era già sull’orlo della bancarotta Alitalia ha speso 133.571 euro pagati alla società “Relais le Jardin” per la fornitura di bevande, caffè, tramezzini e altri cibi per ristorare i consiglieri e sindaci durante le sedute dei consigli di amministrazione, 6.000 euro per una “cena di gala”. Altri 458mila euro furono spesi per quattro “eventi” aziendali, inizialmente pagati da Etihad che era azionista al 49% di Alitalia, ma successivamente addebitati alla “povera” compagnia tricolore.
La domanda a Gualtieri
Gualtieri evidentemente ritiene che gli accusati siano innocenti. Noi questo non lo sappiamo, ma osserviamo che il ministro avrebbe anche potuto dire: “Mi auguro che la magistratura vada a fondo e possa accertare la verità dei fatti”. Poi, se gli accusati sono innocenti ben venga l’assoluzione. Ma prima si devono accertare verità e responsabilità. A meno che Gualtieri non sia convinto che non ci sono colpevoli. E quindi abbiamo una semplice domanda per Gualtieri: A che gioco gioca il ministro dell’Economia con Alitalia?