di Gianni Dragoni
Lufthansa è appena entrata con il 41% nel capitale di Ita Airways e il governo Meloni fa la ola, ma il destino dell’ex Alitalia e dei suoi lavoratori continua a far discutere. Sul tavolo c’è un potenziale conflitto d’interessi, sollevato dai lavoratori in cigs e dal sindacato di base Usb, che riguarda la possibile elezione di un giudice della Corte costituzionale, l’avvocato Massimo Luciani, sostenuto dal Pd.
Il caso Luciani
Luciani è tra gli avvocati difensori di Ita nella causa contro i lavoratori che sono stati esclusi dal passaggio della flotta, degli slot e di tutte le attività di volo in Ita e sono stati messi in cassa integrazione dal 15 ottobre 2021, a seguito della cessione del ramo d’azienda “aviation” da Alitalia in amministrazione straordinaria alla nuova compagnia, Ita Spa, costituita dal ministero dell’Economia che ne era l’unico socio.
Dribblata la clausola sociale
Ita, che all’epoca era guidata dall’ex manager di Fca Alfredo Altavilla, scelto dal governo Draghi, aveva selezionato ed assunto tra i lavoratori Alitalia solo chi aveva voluto, riducendo il numero dei lavoratori del ramo aviation, cioè l’attività di trasporto aereo. Secondo il ricorso in Tribunale dei lavoratori esclusi, così facendo Ita avrebbe violato la legge che, nel caso del trasferimento del ramo d’azienda, prevede il passaggio di tutto il personale addetto a quel settore. E’ la cosiddetta “clausola sociale” disciplinata dall’art. 2112 del codice civile, un pilastro del diritto del lavoro.
Premier. Giorgia Meloni
La causa dei lavoratori in Tribunale
I lavoratori hanno fatto causa contro Ita al Tribunale del lavoro di Roma. Per evitare il rischio che Ita dovesse assumere almeno altri 2mila lavoratori ex Alitalia esclusi, il governo Meloni ha varato un decreto legge, n.131 del 2023, con un articolo (art. 6) che contiene la cosiddetta norma di “interpretazione autentica” per confermare quanto sostenuto da Ita e dal governo Draghi, cioè che la cessione da Alitalia a Ita non sarebbe il passaggio di ramo d’azienda ma la cessione di singoli contratti riguardanti beni e servizi. Come se vendere gli aerei, tutti gli slot aeroportuali di Alitalia, i contratti con i fornitori, fosse una somma di migliaia di contratti “singoli” e non un unico atto di trasferimento di un ramo d’azienda di un’attività complessa come quella di una compagnia con 3 miliardi di euro di fatturato. Peraltro Ita per tutte queste attività Ita ha pagato ai commissari di Alitalia la modica somma di un euro (non è un refuso, è proprio così, 1 euro!).
Candidato. Massimo Luciani
Dubbi di incostituzionalità
Secondo i lavoratori questa norma è incostituzionale, è stata fatta per eludere i diritti dei lavoratori. La giudice del lavoro Tiziana Orrù ha emesso un’ordinanza il 18 giugno 2024, con la quale _ fanno sapere i lavoratori _ “ha dichiarato il ricorso fondato ma, per poterlo accogliere, deve superare l’ultimo scoglio, ossia la norma emanata dal governo Meloni il 29 settembre 2023”. La giudice ha ritenuto la questione di costituzionalità “non manifestamente infondata” (è questa la formula che un giudice adotta quando sospetta che una legge sia incostituzionale) e ha rinviato la questione alla Corte costituzionale, che deve ancora pronunciarsi sulla materia. Il ricorso sarà discusso dalla Corte Costituzionale il prossimo 25 marzo.
Il Parlamento deve eleggere 4 giudici
Adesso il Parlamento deve eleggere quattro nuovi giudici costituzionali, ci sono 4 candidati, due proposti dai partiti di governo e due dalle opposizioni, uno di questi è Massimo Luciani. Luciani è un giurista importante. Nato nel 1952 a Roma, dal 1992 al 2022 è stato professore ordinario alla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Roma La Sapienza. Il 13 aprile 2023 è stato nominato dall’assemblea dei partecipanti nel Consiglio superiore della Banca d’Italia. La competenza non gli manca, così come gli agganci altolocati.
Il rischio di conflitto d’interessi
Ma i lavoratori eccepiscono che, siccome difende Ita nella causa sulle mancate assunzioni degli ex dipendenti Alitalia, se venisse eletto giudice costituzionale potrebbe non essere del tutto imparziale nel decidere la delicata questione di costituzionalità della norma contestata.
“Al contrario, la nomina del prof. Luciani _ osservano i lavoratori in cigs _ potrebbe comportare il gravissimo rischio che la Corte, nella sua nuova composizione, si ritrovi a dirimere la suddetta questione di legittimità costituzionale sulla base anche degli scritti difensivi, già depositati in atti, dello stesso Prof. Luciani”.
Il sindacato Usb rincara la dose: “Temiamo e denunciamo il rischio di pregiudizio da parte di chi ha sposato una tesi opposta agli interessi dei lavoratori. Se, come sembra, il Partito Democratico e l’opposizione di centrosinistra sono sostenitori della candidatura di Luciani, questi partiti si dovrebbero ricordare che è nei dettagli che si nasconde il diavolo, oltre comprendere perché da anni i lavoratori non credono più a questo schieramento politico”.