E’ firmata da Rothschild & Co la lettera inviata oggi alle Ferrovie dello Stato in cui si dice che l’ofefrta vincolante e irrevocabile presentata il 31 ottobre per l’acquisto dei “complessi aziendali” di Alitalia-Sai e Alitalia Cityliner “è stata positivamente valutata dai commissari, sentito il ministero vigilante”, cioè lo Sviluppo economico (Mise).
Nessuna firma dei commissari, la terna composta da Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari. Già, una terna perché Guibitosi, il coordinatore dei commissari che domenica 18 novembre è stato nominato amministratore delegato e direttore generale di Telecom Italia (voluto e votato solo dai consiglieri espressi dal socio Elliott, nove voti contro cinque, l’interessato si è astenuto), fino ad oggi era ancora in carica come commissario.
Ferrovie. L’ad, Gianfranco Battisti
Stasera le dimissioni di Gubitosi
Solo stasera poco dopo le 19 Alitalia ha comunicato che “Luigi Gubitosi ha formalizzato oggi al ministero dello Sviluppo Economico le dimissioni da commissario straordinario di Alitalia, incarico assunto il 2 maggio 2017″. Era stato nominato da Carlo Calenda nel governo di Paolo Gentiloni, si è dimesso nel governo gialloverde in cui al posto di Calenda c’è Luigi Di Maio.
Le prossime tappe
Adesso che l’offerta delle Fs è stata accettata, comincia la fase della trattativa tra la società guidata da Gianfranco Battisti e i commissari (al momento ridotti a due, ma non è escluso che rimangano solo in due) per definire le condizioni della vendita, approfondire i conti Alitalia, mettere a fuoco il piano industriale che ancora non c’è. Un calendario serrato che dovrebbe concludersi entro la fine di gennaio 2019, quella è la data di validità dell’offerta Fs.
La trattativa con Delta
La trattativa più importante è quella tra le Fs e i potenziali partner dell’operazione, in primo luogo un vettore straniero che, si augurano le Fs e anche il governo, prenda una robusta quota nella “newco” in cui dovrebbero confluire le attività di Alitalia. La trattativa più importante e delicata è con Delta, ci sono stati incontri nei giorni scorsi. Senza un partner industriale le Fs non farebbero l’operazione. Finora Delta non ha preso impegni.
Nordatlantico. Un aereo di Delta
L’interesse di easyJet
Battisti ha detto che le Fs sono i contatto anche con easyJet, il vettore low cost che ha presentato un’ofefrta per un’Alitalia “ristrutturata”. Fs studierà la possibilità di impiegare easyJet come partner per i voli di breve e medio raggio.
L’ipotesi Lufthansa
Sullo sfondo ci potrebbe essere anche l’ipotesi Lufthansa. I tedeschi non hanno presentato un’offerta, ma si sono detti ancora interessati, alle loro condizioni. Potrebbero rientrare in partita solo alleandosi con chi ha fatto un’offerta vincolante. A questo punto, cioè, solo se facessero un accordo con le Fs.
Incognita. Lufthansa è interessata
Il prestito di 900 milioni
L’altro punto importante è il rapporto con l’Unione europea che ha aperto un’indagine sul prestito statale di 900 milioni, per il sospetto di aiuti di Stato. Il prestito secondo la legge deve essere restituito entro il 15 dicembre prossimo con gli interessi, in totale Alitalia deve restituire al ministero dell’Economia circa un miliardo. Ma considerando la liquidità nelle sue casse (erano 606 milioni a fine settembre, esclusi i depositi di garanzia presso Iata e altri) e le necessità per i pagamenti, la somma libera effettivamente disponibile, secondo indiscrezioni, sarebbe inferiore ai 500 milioni.
Alitalia quindi non è in grado di restituire l’intero prestito ponte entro il 15 dicembre. Il governo potrebbe cercare di prorogare la scadenza, ma dovrà confrontarsi con Bruxelles. E’ evidente che il confronto potrebbe essere più agevole se nel frattempo si concretizzassero le condizioni per far diventare esecutiva l’offerta delle Fs. Molto dipenderà dall’effettiva disponibiltà di un partner industriale, che sia Delta e/o un altro, a entrare nell’azionariato della nuova Alitalia.