Le vendite di armi sono in aumento nel mondo. Le vendite di armamenti dei 100 maggiori gruppi industriali che producono armi e servizi militari hanno raggiunto i 398,2 miliardi di dollari nel 2017, il 2,5 per cento in più del 2016.
E’ il terzo anno consecutivo di crescita. I dati sono stati elaborati dal Sipri, l’istituto di ricerca di Stoccolma sulle spese militari, nel bollettino di dicembre. La lista aggiornata dei “Sipri Top 100” mostra la tendenza internazionale all’incremento delle spese militari. Non è inclusa la Cina, pur avendo un’attività rilevante, perché i dati sono insufficienti. L’incremento è stato trainato dalla crescita della spesa di molti paesi, in particolare Stati Uniti e Russia.
Stati Uniti al primo posto
Prese insieme, le vendite di armi di 42 società basate negli Stati Uniti sono cresciute del 2 per cento a 226,6 miliardi di dollari e rappresentano il 57% del totale nel 2017. L’azienda che ha i ricavi più alti nella difesa è Lockheed Martin, pari a 44,9 miliardi di dollari, con un aumento dell’8,3% dovuto soprattutto alla prosecuzione delle consegne dei cacciabombardieri F-35, di missili e sistemi anti-missile, dei sistemi di combattimento navale Aegis. La seconda è Boeing, 26,9 miliardi, con un calo dell’11% attribuibile _ secondo la nota del Sipri _ ai ritardi nella consegna dell’aerocisterna da rifornimento in volo Kc-46 e all’esaurimento delle consegne del grande velivolo da trasporto C-17. Anche il terzo maggior produttore di armi è americano, Raytheon, con 23,4 miliardi (+2%).
Cacciabombardiere. L’F-35
Russia seconda
Il secondo paese per vendita di armi è la Russia. Ci sono dieci aziende nelle prime 100 del settore con vendite per 37,7 miliardi nel 2017, pari al 9,5 per cento del totale. Le vendite di aziende russe sono aumentate dell’8,5 per cento. Per la prima volta un’azienda russa è tra le prime dieci nella classifica del Sipri, la Almaz-Antey, salita dalle 13ma alla decima posizione, con un aumento delle vendite del 17% a 8,57 miliardi. Quest’azienda produce il sistema missilistico anti-aereo S-400.
Dalla Russia. Missili anti-aereo S-400
Londra al terzo posto
La Gran Bretagna è il terzo paese venditore globale, con una fetta del 9% delle vendite totali attraverso sette aziende, per un valore di 35,7 miliardi, in crescita del 2,3 per cento. La principale è Bae Systems, quarta nella classifica delle società, con 22,9 miliardi (+3,3 per cento). Nella foto grande in apertura il Tornado, caccia sviluppato da Gran Bretagna insieme a Germania e Italia.
Francia quarta
La Francia è al quarto posto con sei aziende che hanno venduto armi per 21,3 miliardi, in crescita dell’11 per cento. La principale è Thales con 9 miliardi (+9 per cento). Però hanno avuto una crescita maggiore Naval Group, +15 per cento a 4,1 miliardi, attribuibile _ secondo il Sipri _ alla continua produzione di sommergibili e fregate per la Marina francese, Brasile e India e alle fregate per l’Egitto. Dassault, che produce aerei da combattimento come il Rafale, ha aumentato le vendite del 48 per cento a 2,1 miliardi, in larga parte per i contratti con India e Qatar per il Rafale.
Naval Group. Il sommergibile nucleare Suffren
Airbus e Mbda
Alcune aziende sono classificate dal Sipri come “transeuropee” perché controllate da diversi Stati. E’ il caso di Airbus, controllata dai governi di Francia e Germania, con una piccola partecipazione della Spagna, che è settima con vendite per 11,29 miliardi (-13 per cento). Un altro caso rilevante è il gruppo missilistico Mbda, controllata da Gran Bretagna (Bae Systems 37,5%), Francia-Germania (attraverso Airbus che ha il 37,5%) e Italia (ex Finmeccanica ha il 25%), con vendite pari a 3,38 miliardi (+1 per cento).
Ex Finmeccanica. L’elicottero Aw139
Finmeccanica-Leonardo e Fincantieri
Dopo le trannseuropee ci sono le due italiane, l’ex Finmeccanica (ora Leonardo) e Fincantieri, con un’incidenza del 2,6 per cento sulle vendite totali. L’ex Finmeccanica ha venduto armi per 8,86 miliardi di dollari (+0,9 per cento) ed è al nono posto mondiale, è stata superata da Thales. Fincantieri ha venduto armi per 1,66 miliardi di dollari (+0,4 per cento) ed è arretrata dalla 55ma alla 58ma posizione.
Cinesi in forte crescita
Pur non mettendo in classifica la Cina perché i dati sono incompleti, il Sipri stima un’attività rilevante e in forte crescita nella produzione di armi. Tre gruppi cinesi sarebbero nei primi dieci: Avic con vendite di armi per 20,1 miliardi, Norinco con 17,2 miliardi e Cetc con 12,2 miliardi. E probabilmente altre sette aziende cinesi sarebbero tra le prime 100.
Per vedere la classifica Sipri dei primi 100 produttori di armi cliccate sul seguente link: