Il Pd non ha indicato i suoi rappresentanti: lavori bloccati
Babbo banchiere. Pier Luigi Boschi, ex vicepresidente di Banca Etruria
Chiesta audizione di Ghizzoni in Parlamento
Il sottosegretario Boschi ha cercato di smentire, minacciando anche una querela a de Bortoli che finora non è arrivata. Ghizzoni invece è rimasto in un silenzio eloquente e de Bortoli ha confermato la solidità di quanto ha scritto. Diversi parlamentari vorrebbero convocare Ghizzoni in audizione. C’è stata una richiesta esplicita al Senato di Gaetano Quagliariello, di Idea, che ha depositato un’interrogazione sul caso Etruria-Boschi-Unicredit e sulla riforma delle Popolari (Poteri Deboli lo ha rivelato il 12 luglio scorso, nell’articolo “Banche, dossier esplosivo al Senato sul caso Boschi-Etruria-Unicredit e la riforma delle Popolari”).
Mps salvato con 5,3 miliardi di soldi pubblici
Il Pd teme anche i contraccolpi per lo scandalo Mps, la banca che di recente è stata salvata dall’intervento dello Stato, con un’iniezione diretta di 3,85 miliardi di soldi pubblici. Inoltre considerando anche l’onere che lo Stato dovrà sostenere a favore dei risparmiatori possessori di obbligazioni subordinate, diventate carta straccia, per lo scambio con nuovi bond senior, considerati più sicuri, l’esborso statale per lo Stato si stima che salirà a 5,3 miliardi. E poi tutti gli altri scandali, dalle Marche a Carige alle due Popolari di una delle aree più ricche del Paese, il Nord-Est.
Intesa Sanpaolo salva le venete, ma il conto lo paga lo Stato
Appena diventato premier Gentiloni ha stanziato con decreto legge 20 miliardi per i salvataggi bancari. Soldi ormai interamente impegnati. Le due banche venete sono state salvate con l’intervento di Intesa Sanpaolo, alla quale lo Stato ha regalato 5,2 miliardi e ha dato garanzie sui crediti per ulteriori 12 miliardi. L’impressione è che il mondo politico, finanziario e imprenditoriale non abbia una gran voglia che si facciano troppe domande sui finanziamenti concessi da Giovanni Zonin, il padre-padrone della Popolare di Vicenza che aveva rapporti stretti anche con la Banca d’Italia.
La commissione avrà meno di sei mesi di tempo, ci sono le elezioni
La legge istitutiva della commissione d’inchiesta assegna il termine di un anno per i lavori, ma già dopo sei mesi è prevista una prima relazione, la semestrale che potrebbe essere una bomba. Tra circa sei mesi però sono previste le elezioni politiche.
Ecco perché la melina del Pd, di alfanidi e alleati potrebbe servire ad evitare che in campagna elettorale il Parlamento riesca ad approvare una relazione che potrebbe essere imbarazzante. Non va dimenticato che, in base all’articolo 82 della Costituzione, la commissione parlamentare d’inchiesta procederà «alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le medesime limitazioni dell’autorità giudiziaria». Non si potranno opporre dimieghi, segreti d’ufficio o “non ricordo”.
Una volta che saranno designati i rappresentanti di tutti i gruppi politici, la commissione dovrà riunirsi entro dieci giorni per eleggere il presidente (c’è un braccio di ferro, lo vogliono i promotori, i M5S, ma il Pd cercherà di avere per sé la presidenza). Se anche i commissari del Pd venissero indicati questa settimana, come ha assicurato il capogruppo dei senatori Luigi Zanda, è improbabile che la commissione sia operativa prima della fine del mese.
Zingales: “occasione perduta”
“Difficilmente, da qui alla fine della legislatura, riuscirà a fare alcunché”, ha scritto l’economista dell’università di Chicago Luigi Zingales, in un editoriale sul Sole 24 Ore di oggi (“Quella commissione che non s’ha da fare”), in cui parla di “occasione perduta”. Ha scritto ancora Zingales: “Né frodi, né mala gestio bastano a spiegare le crisi bancarie, ma come dice Warren Buffett, “quando c’è bassa marea si scopre chi nuota nudo”. Ed è durante le crisi economiche che si scopre chi ruba e chi è incompetente”.
Per scoprirlo però non si potrà contare sull’indagine del Parlamento, che rischia di ridursi a una zuffa elettorale. Restano le indagini della magistratura, con le loro lentezze, in questo come in altri casi. Sperando che, come sottolinea Zingales, non ci sia la prescrizione.
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