Il senatore può fare il presidente della commissione?
C’ è un clandestino in Parlamento. E’ la commissione d’inchiesta sulle banche, composta da 20 deputati e 20 senatori.
E’ stata approvata più di tre mesi fa (era il 21 giugno) la legge che istituisce la commissione per indagare su truffe e dissesti bancari degli ultimi anni. Dovrebbe indagare su Mps, Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara, Carige, Popolare di Vicenza, Veneto Banca e altri casi, compreso l’operato della Banca d’Italia, secondo alcuni gruppi come il M5S. Ma la commissione ancora non ha cominciato a lavorare.
Né sul sito della Camera né su quello del Senato se ne parla. Le designazioni dei componenti della commissione sono state completate dai gruppi parlamentari solo pochi giorni fa, il 21 settembre. La prima riunione potrebbe esserci, forse, il 27 settembre. Come primo atto dovrà eleggere il presidente.
C’è stato il grande ritardo del Pd, in imbarazzo per diversi casi sotto inchiesta (da Mps a Banca Etruria). Il partito di Matteo Renzi ha comunicato i suoi nomi solo il 15 settembre. Il ritardo è proseguito, con la complicità di altri piccoli gruppi come Gal e Ap, che solo venerdì scorso hanno svelato i nomi. Alleanza popolare ha designato all’ultimo Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri del Senato e leader dei Centristi per l’Europa (nella foto in alto).
Sul sito del senatore bolognese, ex presidente della Camera ed ex marito di Azzurra Caltagirone, c’è questa dichiarazione, che riportiamo integrale, compreso il titolo. Casini afferma che la commissione sulle banche è “un impasto di demagogia e pressapochismo”.
Dal sito di Pier Ferdinando Casini:
Banche: Commissione d’inchiesta impasto di demagogia e pressapochismo
Da sempre denuncio la patologia di un Parlamento che ad ogni legislatura aumenta l’istituzione di Commissioni d’inchiesta, il più delle volte per rispondere a vanità di singoli parlamentari o alla rappresentazione scenografica di problemi che il legislatore ha ben altro modo di affrontare.Solo in questa legislatura ne sono state istituite non meno di 15 e, in entrambi i rami del Parlamento, sono state presentate circa 200 proposte per l’istituzione di altrettante Commissioni monocamerali o bicamerali di inchiesta.
In realtà le Commissioni d’inchiesta vanno maneggiate con grande cura istituzionale, evitando che assumano il ruolo di cassa di risonanza di polemiche tra i partiti. Strumentalizzare problemi di questa serietà, addirittura in presenza di indagini giudiziarie, che devono essere salvaguardate, significa agire da puri irresponsabili e prepararsi ad una estenuante campagna elettorale, questa volta condotta sulle spalle dei risparmi e degli italiani.
Un impasto di demagogia e pressapochismo che, al di là delle migliori intenzioni, non produrrà nulla di buono per le istituzioni.
(http://www.pierferdinandocasini.it/banche-commissione-dinchiesta-impasto-demagogia-pressapochismo/)
Socio della Fondazione Carisbo
La dichiarazione di Casini è del 5 aprile 2017. Da notare che un mese prima, in sordina, l’ex presidente della Camera era diventato socio della Fondazione Carisbo di Bologna, che è azionista di una delle due maggiori banche italiane, Intesa Sanpaolo. A Bologna è cricolata la voce che possa diventare presidente della Fondazione, nei prossimi mesi.
Candidato presidente
Adesso, secondo molti giornali, Casini è il candidato più forte per fare il presidente della commissione d’inchiesta sulle banche, sarebbe gradito anche il Pd. Il presidente dovrà essere eletto dalla commissione, quando riuscirà a riunirsi.
Poiché la legislatura terminerà tra meno di sei mesi, la commissione banche non avrà il tempo di fare indagini approfondite. Probabilmente non riuscirà neppure a fare la relazione semestrale prevista dalla legge, che ha fissato la durata di un anno per i lavori.
Il sen. Casini ha, ovviamente, il diritto di esprimere le opinioni che ritiene. Non siamo qui a contestarle, anche se ci piacerebbe conoscere su cosa sia basi la sua convinzione.
Una domanda
Abbiamo però una semplice domanda per lui e per chi volesse sostenerlo nella corsa alla presidenza della commissione sulle banche: avendo sostenuto che la commissione è un’iniziativa “demagogica”, Casini è la persona adatta a fare il presidente della commissione d’indagine sulle banche? O si rischia di avere un pesidente insabbiatore? E ci potrebbe essere un conflitto d’interessi per il suo ruolo nella Fondazione Carisbo?
Chi sono i 40 commissari
PD – per la Camera: Francesco Bonifazi, Susanna Cenni, Gian Pietro Dal Moro, Carlo Dell’Aringa, Matteo Orfini, Giovanni Sanga, Luigi Taranto, Franco Vazio.
Per il Senato: Mauro Del Barba, Camilla Fabbri, Stefania Giannini, Andrea Marcucci, Mauro Maria Marino, Franco Mirabelli, Gian Carlo Sangalli.
M5S – per la Camera: Alessio Villarosa, Carla Ruocco, Carlo Sibilia. Per il Senato: Gian Pietro Girotto, Carlo Martelli.
FI-PDL – per la Camera: Renato Brunetta e Sandra Savino. Per il Senato: Remigio Ceroni e Antonio D’Alì.
ART.1 MDP – per la Camera: Davide Zoggia. Per il Senato: Maurizio Migliavacca.
MISTO – per la Camera: Daniele Capezzone. Per il Senato: Raffaella Bellot e Francesco Molinari.
AP-CpE-NCD – per la Camera: Paolo Tancredi. Per il Senato: Pier Ferdinando Casini.
SC-ALA-CLP-MAIE – per la Camera: Enrico Zanetti.
SI-SEL-Pos – per la Camera: Giovanni Paglia.
Ln-AUT – per il Senato: Paolo Tosato
DES-CD – per la Camera: Bruno Tabacci.
FDI-AN – per la Camera: Giorgia Meloni.
ALA-SCCLP – per il Senato: Marco Lionello Pagnoncelli
GAL – per il Senato: Paola De Pin
AUT – per il Senato: Karl Zeller
FedLib – per il Senato: Andrea Augello