Airbus, il primo costruttore mondiale di aerei commerciali che si è rafforzato approfittando della crisi di Boeing in seguito ai due incidenti mortali del B737 Max, ha patteggiato un‘ammenda di quasi 16 milioni di euro con le autorità francesi per chiudere due inchieste per corruzione nella vendita di aerei ed elicotteri. La notizia è passata quasi in sordina mentre negli ultimi due giorni a Tolosa i vertici e i principali dirigenti del gruppo hanno intrattenuto giornalisti provenienti da quasi. tutto il mondo per illustrare i piani per l’ambiente.
Decarbonizzazione e fuffa
La riduzione delle emissioni degli aerei è un traguardo fondamentale se si vuole tagliare l’inquinamento mondiale, tutta l’industria parla di decarbonizzazione, ma i progressi sono scarsi. Compagnie, aeroporti e industrie sono indietro rispetto all’obiettivo di ridurre a zero le emissioni nette di CO2 fissato per il 2050. Sull’argomento si vende fuffa, i dibattiti hanno un’impronta prevalentemente pubblicitaria, ma i giornali vi dedicano molti articoli. Airbus punta sull’idrogeno, l’a.d. Guillaume Faury conferma che l’innovativo velivolo Zeroe (“Zero emission”) entrerà in servizio commerciale “entro il 2035”.
Libia. Muammar Gheddafi
Affari con Libia e Kazakistan
Il 30 novembre il presidente del Tribunale giudiziario di Parigi ha approvato il patteggiamento firmato il 17 novembre tra Airbus e il Parquet National Financier (Pnf), un organismo statale anticorruzione. L’accordo, detto “Convention judiciaire d’interet public” (Cjip), consente al gruppo aerospaziale di evitare indagini penali riguardanti due vicende del passato, il sospetto di tangenti dietro l’utilizzo di intermediari in campagne commerciali precedenti al 2012. Si tratta della vendita di 12 aerei commerciali (9 A320 e 3 A330) alla Libia durante il regime del colonnello Gheddafi e la vendita di 45 elicotteri al Kazakistan, attraverso la controllata Eurocopter, un contratto di circa 2 miliardi di euro firmato nel 2010, quando il presidente della Repubblica era Nicolas Sarkozy.
Ex presidente. Nicolas Sarkozy
Nel 2020 patteggiata una multa di 3,6 miliardi
Airbus ha annunciato che dovrà pagare una multa di 15.856.044 euro e precisa che questo accordo “non avrà alcun impatto negativo sulle transazioni del 2020 raggiunte con le autorità di Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti” nell’ambito delle loro indagini su Airbus. All’epoca il gigante aerospaziale era accusato di “irregolarità” in particolare nei pagamenti agli agenti commerciali per contratti di vendita di aerei commerciali e prodotti militari. La vicenda si era chiusa con il pagamento di 3,6 miliardi a carico di Airbus.
Le vendite all’Arabia Saudita
L’anno successivo il gruppo di Tolosa ha chiuso allo stesso modo un’indagine per corruzione in Gran Bretagna sulla vendita di un sistema di controllo delle frontiere all’Arabia Saudita. I rapporti d’affari in Medio Oriente rimangono floridi. Lo scorso ottobre Airbus ha firmato un maxicontratto per la vendita all’Arabia Saudita di 80 aerei di lungo raggio A350. Ai prezzi di listino il contratto vale 28 miliardi euro, prima degli sconti che possono arrivare a dimezzare il prezzo.