Il gruppo Magnaghi (Ma Group) entra nel programma del nuovo super elicottero da combattimento per l’esercito americano, detto Flraa, «Future long-range assault aircraft». Un progetto che durerà almeno 50 anni, con una produzione prevista di 6mila e più velivoli per gli Usa, che potrebbe raddoppiare con l’export. Ma Group è stata selezionata da Lockheed-Sikorsky e Boeing come partner industriale per il programma dell’elicottero che andrà a sostituire il micidiale Black Hawk, il “Falco nero”, uno dei prodotti di punta di Sikorsky.
Potenziale commessa da decine di miliardi di dollari
Boeing e Sikorsky concorrono alla potenziale commessa negli Usa da decine di miliardi di dollari con il modello Defiant X. Devono vedersela con la concorrenza della Textron Bell, che propone il Valor. Secondo molti analisti e osservatori il consorzio tra Sikorsky e Boeing è favorito, perché questi gruppi sono i primi due al mondo nella difesa e nell’aerospazio, hanno costruito il 90% degli elicotteri dell’esercito americano e offrirebbero una tecnologia migliore. La commessa dovrebbe essere aggiudicata a luglio. Il Pentagono potrebbe anche scegliere entrambi i velivoli, spiegano fonti del settore, frazionando la commessa. Sarebbe un compromesso politico per garantire lavoro per almeno 50 anni a tutti i grandi costruttori di elicotteri militari degli Usa. L’inizio della produzione è previsto dal 2028.
Per Magnaghi 1,5 miliardi
Per Magnaghi l’intera commessa, se sarà aggiudicata in toto al consorzio, ha un valore potenziale di circa 1,5 miliardi di dollari fino al 2069. E’ esclusa da questo importo la manutenzione per l’intera vita del prodotto, da quantificare. Si sa tuttavia che in questo settore la manutenzione può raggiungere un valore pari, se non superiore, a quello del prezzo di vendita dei prodotti.
L’a.d. Paolo Graziano firma l’accordo
L’azienda napoletana guidata da Paolo Graziano, azionista di maggioranza, ha firmato negli Usa un accordo per lo sviluppo e la produzione del sistema di atterraggio per l’elicottero Defiant X. Ma Group è specializzata in questa nicchia del mercato aeronautico. Il sistema è composto dal carrello anteriore e principale, “tail bumper”, un sistema di protezione con ammortizzatori per evitare che l’elicottero si spezzi se precipita e muoia chi è a bordo, sistema di estensione/retrazione e ruote e freni. L’intesa ha un elevato potenziale sia per l’ingegneria, la progettazione e la produzione in cui sarà coinvolta Magnaghi se la commessa sarà aggiudicata al consorzio, sia strategico, perché con questa intesa l’azienda presieduta da Giorgio Zappa (ex d.g. della “grande Finmeccanica” quando a guidarla c’era Pier Francesco Guarguaglini) entra nel cuore dell’industria della difesa e dei programmi militari degli Stati Uniti, il mercato più importante e più ricco del mondo per la difesa.
Ma Group. L’a.d. Paolo Graziano
L’aspetto strategico
Paolo Graziano ha detto a Poteri deboli che “l’accordo segna una tappa significativa per l’evoluzione del Gruppo nel mercato Usa ed in particolare nelle applicazioni per la Difesa. Siamo una piccola azienda italiana, napoletana. L’aspetto strategico dell’operazione è quello che ci inorgoglisce più di tutto. Siamo stati scelti dai primi due gruppi mondiali dell’aerospazio e della difesa come partner per un elicottero che detterà la tecnologia del futuro. Il Flraa avrà bisogno delle migliori tecnologie che l’industria internazionale può fornire”.
Contratto per 20 prototipi
L’elicottero pesa 30 tonnellate, “come un Atr, può trasportare 25-30 soldati”, spiega Graziano. C’è un primo contratto che prevede la produzione di 20 prototipi, 2 sono già in volo in Arizona. “L’elicottero Defiant X è all’apice della tecnologia dei velivoli ad ala rotante di nuova generazione e Magnaghi è orgogliosa di essere uno dei primi membri del team Defiant X. Abbiamo investito in persone, risorse e infrastrutture tecnologiche per dimostrare la nostra passione e voglia di essere su questo fantastico programma. L’integrazione tra la nostra capacità ingegneristica e di ricerca e sviluppo italiana e i nostri stabilimenti per la realizzazione di sistemi critici in Usa si è rivelata strategica per capacità e posizionamento”, osserva l’a.d. di Ma Group.
Presidente. Giorgio Zappa
Previste acquisizioni in Usa e in Europa
Il sistema completo di carrello di atterraggio per il Defiant sarà sviluppato, prodotto e qualificato da Ma Group grazie alla sinergia tra le proprie sedi italiane e quelle statunitensi. Magnaghi dovrà investire anche per acquisire ulteriore capacità produttiva, sono già state selezionate imprese da acquisire sia negli Stati Uniti sia in Europa. “Pensiamo che per noi questo sia un punto di partenza e non di arrivo. Circa l’80-90% del lavoro sarà fatto all’estero, pensiamo che il nostro mercato sia l’estero e non l’Italia”. Quali ricadute in Italia? “Lasciamo qui cuore e cervello. L’ingegneria è a Napoli, rimane il punto di eccellenza del Mezzogiorno. Le prove e la certificazione militare saranno fatte a Napoli, un investimento che faremo con Boeing e Sikorsky, sarà l’unico al mondo”. In futuro si potrà pensare anche a una versione civile, tra 15 anni.
La tecnologia X-2
Come è stato rilevato dal Sole 24 Ore il 24 novembre 2021, diversi esperti di difesa ritengono che la soluzione proposta da Sikorsky-Boeing sia preferibile a quella di Bell. Il Defiant ha la tecnologia innovativa del doppio rotore coassiale X-2, due pale una sopra l’altra che ruotano in direzione opposta. Questo consente di mantenere stabile la macchina anche ad alta velocità, perché i modelli attuali non possono volare a più di 250 km l’ora, altrimenti le pale si piegano e il velivolo si inclina. L’elica posteriore serve a spingere il velivolo, per aumentare la velocità. Infatti i prototipi hanno volato a velocità doppia degli elicotteri attuali, vicino a 500 km orari. Il motore scelto per il Defiant è prodotto da Honeywell. Il Defiant ha volato da Phoenix, Arizona. Un video su internet mostra l’elicottero che va più veloce di un grande aereo passeggeri.
Leonardo. L’a.d. Alessandro Profumo con Luigi Di Maio
Il convertiplano
Bell compete con il V-280 Valor, un modello «tilt rotor», la tecnologia del convertiplano, diversa però da quella dell’ex Ba 609, ceduta diversi anni fa a Finmeccanica (oggi Leonardo). Il gruppo guidato da Alessandro Profumo non c’entra con la gara del Flraa. Solo un inciso per ricordare che Leonardo ha ridenominato il convertiplano Aw609. Questa macchina, nata per uso civile, non è ancora certificata per il trasporto passeggeri. Secondo dichiarazioni di Leonardo l’obiettivo è slittato al 2022. Il Valor, che ha volato da Fort Worth (Texas), può superare i 500 km orari. Avendo necessità di far ruotare le ali avrebbe meno capacità di carico di armamenti rispetto al Defiant.
La connessione con F-35, satelliti e carri armati
Il Defiant è progettato per interconnettersi con gli altri velivoli e mezzi nelle operazioni di ogni dominio, può comunicare con carri armati a terra, con navi in mare, con i satelliti nello spazio, con altri velivoli in volo come il cacciabombardiere F-35 di Lockheed. “Se viene intercettata una minaccia, per esempio un missile balistico intercontinentale, il velivolo lo comunica a una stazione di terra o a una nave e può partire un missile per abbatterlo”, spiega a Poteri deboli un top manager di Lockheed. “Quello che conta è che i sistemi siano interconnessi tra loro 24 ore al giorno. Questa sarà la difesa del futuro”.
Il “Future vertical lift” e l’Italia
Il progetto Flraa fa parte del programma «Future vertical lift», cioè “elicottero del futuro“, che contempla anche un elicottero più piccolo da ricognizione e attacco, il Fara (Future armed reconnaissance aircraft). Per questo sono in gara Bell con il 360 Invictus e Sikorsky con il Raider X. Il responsabile internazionale del Future vertical lift è Luigi Piantadosi, un manager italiano che ha lavorato a Finmeccanica. Ne è uscito quando il “ferroviere” Mauro Moretti ha chiuso l’ufficio di Londra, per ridurre i costi, una sua ossessione.
Leonardo frena
Per Piantadosi è stata una fortuna, la sua carriera ha fatto un balzo con Lockheed. Adesso Piantadosi ha proposto all’Italia una partnership per sviluppare un elicottero d’attacco con la tecnologia X-2 per l’Europa e i mercati internazionali. Leonardo però frena. Alla fine Profumo si convincerà della validità di questo progetto o insisterà perché l’ex AgustaWestland vada avanti da sola?