Leonardo fa retromarcia sull’automazione industriale. Quasi un anno fa il gruppo dell’aerospazio e difesa (più noto come Finmeccanica) aveva deciso di disfarsi del settore automazione di Genova, ex Elsag, che ha circa 400 dipendenti. La ricerca di un partner robusto al quale cedere l’attività sembrava una priorità per l’a.d. Alessandro Profumo. Adesso c’è il dietrofront. Stop alla ricerca del partner, l’automazione rimane in casa.
La nota dell’azienda
Con una nota Leonardo l’8 febbraio ha annunciato che “ha deciso di interrompere il processo di selezione del partner per il business di automazione, non potendo oggi individuare un soggetto in grado di assicurare un solido sviluppo futuro al polo genovese”. Secondo il comunicato, “i numerosi soggetti, che hanno presentato un’offerta, non hanno garantito soddisfacimento alle imprescindibili condizioni e requisiti fissati da Leonardo per il futuro del business di automazione in termini di un progetto di lungo periodo e investimenti adeguati per la giusta valorizzazione delle tecnologie e delle competenze di automazione. Leonardo sta conseguentemente lanciando un approfondito percorso di analisi per definire i necessari interventi sull’organizzazione, la governance e i processi, nell’ottica di affrontare al meglio lo scenario competitivo del business automazione con una struttura di costi snella e la forte agilità operativa necessaria per il recupero della redditività ad oggi non soddisfacente”.
L’opposizione dei sindacati e politici
L’iniziativa di Leonardo aveva provocato l’opposizione dei sindacati metalmeccanici e del Pd genovese, di Leu e della Lega. La sensazione è che il gruppo, che al di fuori delle attività nella difesa e governative ha diverse aree di sofferenza (in particolare le aerostrutture in Campania e Puglia, nel 2021 hanno bruciato cassa per circa 350 milioni secondo gli ultimi dati comunicati dall’azienda), si sia piegato alle proteste, mentre non è chiara quale sia la strategia per il futuro di questo settore. “Dopo mesi di mobilitazione dei lavoratori della Leonardo di Genova, che hanno visto più di 40 ore di sciopero messe in campo contro la cessione della BU Automazione, l’azienda oggi dichiara che la vendita della Business Unit viene tolta dal mercato. Si tratta di una vittoria dei lavoratori, che pone le basi per una nuova fase di sviluppo per l’Automazione e per il sito genovese di Leonardo”, hanno detto le segreterie di Genova e nazionale della Fiom. “Giusta la scelta di non far uscire la BU Automation dal perimetro Leonardo. I sacrifici fatti dai lavoratori hanno pagato, così come hanno pagato le sinergie del territorio”, ha sostenuto Marco Longinotti della Fim-Cisl di Genova.
Le commesse
Nelle manifestazioni dei mesi scorsi i lavoratori avevano chiesto di tutelare il ramo civile dell’azienda, che produce macchinari per lo smistamento delle merci nei settori commerciali e aeroportuali, dal rischio cessione. Secondo i sindacati il settore è in espansione e deve rimanere in Leonardo e centrato sul sito di Sestri Ponente. L’azienda aveva detto che avrebbe cercato un partner perché le dimensioni dei concorrenti sono molto più grandi.
Pinotti (Pd) contro la vendita
Il Pd genovese si è schiera contro la vendita dell’automazione. “Leonardo non dismetta la Business Unit Automation, è un’azienda leader a livello internazionale nell’automazione per il settore della logistica e degli aeroporti. Il governo intervenga per garantire produttività e lavoratori”. Lo ha chiesto la senatrice del Pd Roberta Pinotti, presidente della commissione Difesa a Palazzo Madama, con un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico.
L”interrogazione Leu-Lega
Nell’aprile 2021 c’era stata un’interrogazione del deputato di Leu Luca Pastorino, sottoscritta anche dal leghista Edoardo Rixi. “Oggi, dopo aver partecipato allo sciopero dei lavoratori Leonardo a Genova, ho presentato una interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per fare luce sulla situazione del ramo Business Automation. Trovo preoccupante e contraddittorio _ ha detto Pastorino _ l’annuncio dell’azienda di voler trovare nei prossimi mesi un partner industriale per la divisione automazione (ex Elsag), che occupa 400 lavoratori sui 1.700 dello stabilimento genovese e contempla al suo interno prodotti e soprattutto risorse chiave per l’ambito della logistica”.
Quali prospettive
Lo stop alla vendita non risolve però i problemi dell’automazione, la cui situazione resterebbe critica. “Genova _ dice il gruppo guidato da Profumo _ continua a rappresentare per Leonardo un’area di riferimento per lo sviluppo delle proprie attività industriali e di business”. Per ora si va avanti così, ma il futuro rimane incerto.