L’arresto ai domiciliari di Luca Lanzalone, l’avvocato faccendiere accusato di corruzione per la costruzione dello stadio dell’As Roma, ha riportato l’attenzione sull’Acea. Lanzalone era stato nominato presidente della società controllata dal Comune di Roma (con il 51%) dalla giunta del M5S guidata dal sindaco Virginia Raggi, nell’assemblea degli azionisti del 27 aprile 2017, in sostituzione di Catia Tomasetti, anch’essa avvocato nel più grande studio legale italiano, Bonelli Erede Pappalardo.
Quanto guadagnava Lanzalone all’Acea e quanto guadagnano i vertici della società municipalizzata che si occupa di distribuzione di elettricità e acqua ed è quotata in Borsa? Con la precisazione che l’Acea non è coinvolta nell’indagine, per fare questo “Pay watch” andiamo a leggere quanto riferisce la relazione sulla remunerazione approvata dal consiglio di amministrazione della società e approvata, con voto consultivo, dall’assemblea degli azionisti.
Società ricca
L’Acea è una società ricca, nell’ultimo bilancio, riferito al 31 dicembre 2017, ha realizzato un utile netto consolidato di competenza di 180,7 milioni di euro e ha investito 532 milioni. L’utile è inferiore del 31% rispetto ai 262,3 milioni del 2016, ma nella relazione gli amministratori mettono in evidenza un altro dato, l’utile netto “rettificato” (o “adjusted”), che è pari a 214,5 milioni, questo indicatore sarebbe dell’1,9% migliore rispetto all’omologo dato del 2016 (210,5 milioni):
Stipendio fisso di 146.000 euro l’anno
Lo stipendio di Lanzalone è stato fissato dal consiglio di amministrazione in 120.000 euro lordi all’anno, senza premi legati ai risultati, dice la relazione sulla remunerazione. Oltre allo stipendio Lanzalone aveva diritto a un compenso fisso di 26.000 euro, fissato dall’assemblea dei soci, come ogni altro consigliere di aministrazione. In totale quindi il compenso annuo di Lanzalone era pari a 146.000 euro all’anno, al lordo delle tasse. Nel 2017, poiché è entrato in carica il 27 aprile, Lanzalone ha ricevuto per l’incarico in Acea 98.737 euro, pari a 12.342 euro al mese. La precedente presidente, Catia Tomassetti, ha ricevuto per quasi quattro mesi (dal primo gennaio al 27 aprile) 47.263 euro.
La società: “ha rimesso il mandato di presidente”
Parliamo di Lanzalone al passato perché il giorno dopo dopo l’arresto l’avvocato spicciafaccende non è più presidente. Il 14 giugno l’Acea ha diffuso questo comunicato: “In data odierna l’avv. Luca Alfredo Lanzalone ha rimesso il mandato di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Acea SpA.Il Consiglio di amministrazione, nella riunione del 21 giugno 2018, assumerà le opportune determinazioni al riguardo”. Il comunicato non è molto chiaro, dice che Lanzalone “ha rimesso il mandato di presidente”, ma non che si sia dimesso. Questo fa pensare che Lanzalone sia ancora nel cda della società.
Bonus. Stefano Donnarumma, a.d. di Acea
L’a.d. è Donnarumma
I Cinquestelle hanno cambiato tutto il vertice della municipalizzata, hanno nominato anche un nuovo amministratore delegato, l’ingegner Stefano Antonio Donanrumma. Il suo compenso è stato stabilito dal cda in un fisso pari a 240.000 euro lordi all’anno, oltre ai 26.000 euro come consigliere di amministrazione.
Oltre a questo, l’a.d. ha diritto a un compenso variabile annuale, il bonus, legato ai risultati, fino a 230.000 euro annui. Per l’a.d. è previsto un ulteriore incentivo variabile, di medio-lungo periodo, che matura nell’arco di tre anni, fino a un massimo pari al 40% della retribuzione fissa, sarebbe a dire 96.000 euro.
Doppio incarico
Donnarumma è stato nominato consigliere di amministrazione dall’assemblea il 27 aprile 2017, il 3 maggio il cda lo ha nominato a.d. al posto del renziano Alberto Irace, il quale aveva la doppia carica, era anche direttore generale. Irace ha mantenuto questa carica fino al 30 giugno dell’anno scorso, adesso è Donnarumma ad avere la doppia carica.
Il bonus dell’a.d.
Per otto mesi Donnarumma l’anno scorso ha ricevuto dall’Acea uno stipendio fisso di 179.652 euro. In più ha ricevuto il bonus annuale pari a 230.000, per la somma massima prevista: cioè pur essendo stato in carica per soli 8 mesi ha avuto il premio spettante per i 12 mesi. Evidentemente il cda (presieduto da Lanzalone) ha ritenuto che Donnarumma abbia raggiunto al 100% i risultati previsti.
Come se uno studente in otto mesi completasse il programma di studio di un intero anno scolastico o universitario di 12 mesi effettivi. Un fenomeno. In totale Donnarumma ha quindi ricevuto l’anno scorso una busta paga di 409.652 euro lordi, per otto mesi di lavoro, pari in media a 51.206 euro al mese.
Oltre a questo ha ricevuto i “benefit” riservati ai manager, così indicati dalla relazione sulla remunerazione: “piani previdenziali, piani assicurativi e sanitari, auto aziendale, alloggio”, per una spesa a carico dell’Acea pari a 43.546 euro negli otto mesi in cui è stato in carica nel 2017.
L’addio del renziano Irace
Il precedente a.d. e d.g., Alberto Irace, ha ricevuto 138.417 euro lordi di stipendio fisso e non ha avuto bonus. Inoltre l’Acea ha sostenuto una spesa di 63.996 euro per “benefici non monetari”, cioè i “benefit” come sopra indicati per Donnarumma.
Costruttore. Francesco Gaetano Caltagirone con Lilli Gruber
Il ruolo di Caltagirone
Nel cda di Acea ci sono inoltre, i rappresentanti del gruppo francese Suez e del costruttore Francesco Gaetano Caltagirone. Suez è il secondo azionista della società romana (con il 23,3%), lo è diventato in seguito a un accordo con Caltagirone. Nel 2016 il costruttore ha fatto uno scambio con i francesi, ai quali ha ceduto una parte delle sue azioni di Acea (il 10% circa) ed ha ottenuto un pacchetto pari al 3,5% di Suez, di cui è ora il terzo azionista.
La staffetta tra i figli
Il costruttore ed editore, proprietario del Messaggero e del Mattino, è anche il terzo azionista di Acea, di cui possiede il 10% circa. Nel cda della municipalizzata c’è un figlio del costruttore, l’anno scorso c’è stato un avvicendamento: il primogenito Francesco Caltagirone è stato in cda fino al 27 aprile (8.417 euro di compenso), poi è stato nominato al suo posto il fratello Alessandro Caltagirone (17.583 euro di compenso per i restanti 8 mesi dell’anno). Francesco, che è da anni presidente e a.d. della Cementir, ha lasciato l’Acea perché è entrato nel cda di Suez. In quota Caltagirone fino al 27 aprile 2017 era nel cda di Acea anche Roberta Neri (9.712 euro di compenso), che da giugno 2015 è a.d. di una società controllata dallo Stato, l’Enav.
Pluripoltronato. Enrico Laghi
Una poltrona per Laghi
In quota Caltagirone siede all’Acea anche un pezzo da Novanta delle poltrone nelle grandi società, Enrico Laghi, professore ordinario di economia aziendale alla facoltà di economia dell’università la Sapienza di Roma. E’ presidente del collegio sindacale, l’organo di controllo interno. Laghi occupa molte altre poltrone, tra l’altro è commissario straordinario dell’Ilva e dell’Alitalia. Quanto sia pagato per questi due incarichi non si sa, mentre dall’Acea riceve 150.000 euro lordi all’anno.