Sciopero nel gruppo Leonardo e in altre aziende dell’aerospazio e difesa. La protesta è scattata su iniziativa dei sindacati metalmeccanici Fim, Fiom e Uilm, dopo l’approvazione del Dpcm del governo di ieri che _ dicono i sindacati in una nota congiunta _ “aggiunge alcuni settori nel decreto approvato non presenti nello schema discusso con le parti sociali tra cui alcune attività dell’aerospazio e difesa”.
Chi sciopera
Secondo quanto ha riferito la Fiom stamattina, sono in sciopero i lavoratori di Leonardo (comprese le fabbriche di elicotteri ex AgustaWestland), delle controllate dell’ex Finmeccanica Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, Mbda Italia, inoltre i lavoratori di altre aziende del settore, Ge Avio, Dema, Cam e Dar.
Leonardo. L’a.d. Alessandro Profumo
La nota dei sindacati
In una nota che ha la data di ieri, 22 marzo, “le segreteria nazionali di Fim Fiom Uilm chiedono che prima dell’avvio delle attività nella giornata di lunedì 23 marzo 2020 nelle aziende del settore dell’aerospazio e difesa in sede aziendale, si provveda, con le Rsu e le Rls all‘immediata verifica delle nuove disposizioni ministeriali relative alla natura delle attività essenziali e strategiche, delle relative autorizzazioni prefettizie e se ricorrano le condizioni di sicurezza definite nel Protocollo condiviso del 14 marzo 2020″.
La richiesta all’azienda
“In questa fase difficile per il nostro paese, pur nella consapevolezza dell’importanza del lavoro e del settore industriale metalmeccanico per l’intera nazione, abbiamo rappresentato sempre _ affermano i sindacati _ la necessità (…) di mettere al primo posto la salute e la sicurezza dei lavoratori. Qualora si manifestasse l’indisponibilità dell’azienda a questo percorso Fiom, Fim e Uilm nazionali proclamano 8 ore di sciopero su tutti i turni per la giornata del 23 marzo“.
Chief people. Simonetta Iarlori (a destra)
Piani alti
La grana è arrivata ai piani alti del gruppo guidato da Alessandro Profumo e in particolare sul tavolo del capo delle risorse umane, Simonetta Iarlori, arrivata due anni e mezzo fa dalla Cdp, la cui funzione ha un nome pomposo, “Chief people, organization & transformation officer”, detto anche Cpoto.
Leonardo: “assicurazione per i lavoratori”
Leonardo non ha replicato direttamente. Dopo che si è diffusa la notizia dello sciopero l’azienda ha fatto sapere, con una nota, che: “Con l’obiettivo di tutelare sempre più la salute dei lavoratori, Leonardo ha deciso di attivare una copertura assicurativa straordinaria per la gestione di un’eventuale infezione da Coronavirus per tutti i propri dipendenti in Italia e in tutti i paesi in cui l’azienda è presente”.
Alla fine della giornata di sciopero Leonardo ha diffuso questa nota: “Ribadiamo il massimo impegno per garantire a tutti i nostri lavoratori il massimo standard di sicurezza rispettando in pieno le prescrizioni stabilite dal governo ed anche le ulteriori misure concordate con i sindacati attraverso il Protocollo siglato pochi giorni fa. Il nostro è un settore altamente strategico ed il nostro obiettivo è garantire la continuità produttiva ma senza alcun compromesso sulla sicurezza e la salute“.
Airbus riapre…
Nel settore dell’aerospazio oggi Airbus ha annunciato di aver ripreso parzialmente la produzione in Francia e Spagna, dopo quattro giorni di fermo, a seguito dei controlli sanitari e di sicurezza. Le postazioni di lavoro, secondo una nota del gruppo franco-tedesco-spagnolo, “riapriranno solo se conformi alle nuove misure sanitarie e di sicurezza”. Misure simili sono applicate a tutti gli altri siti del gruppo in tutto il mondo, senza interruzione totale delle attività.
Airbus. L’a.d. Guillaume Faury
… e cancella il dividendo
Airbus ha annullato il pagamento dei dividendi agli azionisti per l’anno 2019 e le sue previsioni sui risultati per il 2020. Il produttore di aerei punta a mitigare gli effetti della crisi da Coronavirus. Airbus ha dichiarato di aver “ricevuto l’approvazione” del suo consiglio di amministrazione per “ritirare la proposta di dividendo del 2019 di 1,80 euro per azione, che rappresenta un valore totale di circa 1,4 miliardi di euro”.
La cedola di Leonardo
Il cda di Leonardo ha proposto ai soci di pagare un dividendo di 14 centesimi per azione, pari a 81 milioni di euro complessivi. Anche questa decisione verrà revocata? Per ora nessuno l’ha messa in discussione. La decisione finale spetta all’assemblea degli azionisti, che si riunirà il 20 maggio in seconda convocazione e dovrà anche nominare il nuovo consiglio di amministrazione.