L’Espresso, dimissioni di Forlani dopo la vendita del 49% ad Ammaturo

 

di Gianni Dragoni (Il Sole 24 Ore)

Il “nuovo” Espresso di Danilo Iervolino perde altri pezzi. Ha dato le dimissioni Marco Forlani, amministratore delegato della holding Bfc Media e della società controllata al 51% L’Espresso Media Spa. Insieme a lui lascia anche il d.g. dell’Espresso, Mirko Bertucci.

Mancata condivisione dei progetti

Forlani (nella foto in apertura) ha dato le dimissioni con decorrenza da mezzanotte del 31 maggio, a quanto appreso da Poteri Deboli, perché non condivide i progetti di Iervolino sul settimanale. Non si può non notare che la decisione, inconsueta per un manager o un direttore di un giornale (molti anziché dimettersi aspettano di farsi cacciare per incassare laute buonuscite), è stata presa pochi giorni dopo l’ultima mossa di Iervolino, annunciata il 24 maggio, cioè la vendita del 49% della Spa editrice del settimanale a Donato Ammaturo, imprenditore campano (come Iervolino) titolare del gruppo Ludoil di Nola, che vende prodotti petroliferi. Secondo quanto ha scritto “La Verità” senza essere smentita, Ammaturo è vicino a Massimo D’Alema. Ma altre mosse precedenti di Iervolino non sarebbero state condivise da Forlani, che ora si concentrerà a tempo pieno nell’incarico di a.d. della società di comunicazione Hdrà.

Editore-padrone. Danilo Iervolino

Il siluramento di Abbate

Il 15 dicembre scorso Iervolino aveva silurato il direttore dell’Espresso, Lirio Abbate, sostituendolo con un giornalista già impegnato nel suo gruppo, Alessandro Mauro Rossi, direttore di Forbes Italia, incarico che ha mantenuto. Abbate era diventato direttore dopo le dimissioni di Marco Damilano, che aveva lasciato il 4 marzo 2022 dopo aver appreso _ ha scritto nell’editoriale di commiato _ che la Gedi di John Elkann aveva deciso di vendere L’Espresso. Adesso Damilano è alla Rai, Abbate a Repubblica. Il passaggio di proprietà a Iervolino è avvenuto il primo luglio 2022.

I trascorsi in Finmeccanica

Figlio dell’ex segretario e presidente della Dc, Arnaldo, Marco Forlani ha una reputazione professionale integra, di elevata caratura, è stato tra l’altro direttore delle relazioni esterne di Finmeccanica da novembre 2011 a luglio 2014. Lasciò il gruppo poco dopo l’arrivo del “ferroviere” Mauro Moretti, insediato da Matteo Renzi. In precedenza era stato direttore degli affari internazionali del gruppo e direttore delle relazioni esterne della controllata più importante, AgustaWestland (elicotteri).

Ammaturo, amico di D’Alema

La partecipazione ceduta apparteneva alla Idi Srl, di proprietà al 100% di Iervolino (il nome sta per Investimenti Danilo Iervolino). Bfc Media, proprietaria del 51% dell’Espresso, non ha esercitato il diritto di prelazione per comprare il 49% messo in vendita, che è passato così alla Alga, una società di Ammaturo. Il sito Professione Reporter, che ha anticipato la notizia delle dimissioni dei due manager, ha scritto che Forlani e Bertucci non hanno saputo a tempo debito della decisione sottoposta al cda e si sono quindi considerati esclusi dalle decisioni chiave. Il 5 giugno ci sarà il cda di Bfc Media per decidere i nuovi vertici aziendali. Bfc Media edita anche altre testate, è posseduta all’80% da Iervolino, è quotata sul mercato Euronext growth di Milano, l’ex Aim.

Il bilancio

Bfc Media ha chiuso il bilancio consolidato del 2022 con ricavi in aumento del 27,5% a 20,56 milioni di euro, rispetto ai 16,36 milioni del 2021 e ha annunciato una perdita netta di 1,14 milioni, rispetto all’utile di 259mila euro contabilizzato nel 2021. A fine 2022 l’indebitamento netto era salito a 3,25 milioni di euro, rispetto ai 1,27 milioni di inizio anno per effetto del prestito bancario acceso da l’Espresso Media e del finanziamento del socio Isi, necessario all’avvio delle attività su l’Espresso. La capitalizzazione di Borsa è di 13 milioni. Il bilancio dell’Espresso dichiara ricavi per 5,15 milioni e una perdita netta di 2,126 milioni.

“La determinazione da parte del Gruppo Idi di cedere la partecipazione detenuta ne L’Espresso Media S.p.A. _ si legge nel comunicato di Bfc Media _ pur mantenendo il controllo attraverso Bfc Media S.p.A., rientra in un più ampio progetto sinergico con il Gruppo Ludoil e con il suo presidente, Dott. Donato Ammaturo, che rafforzerà le prospettive future della società e del gruppo”.

Abbinamento in edicola con Repubblica

Nell’accordo con il gruppo Gedi, che gli ha venduto L’Espresso a metà del 2022 per 4,5 milioni, Iervolino si è impegnato a mantenere la proprietà del settimanale fino almeno al 31 maggio 2024. Nel contratto di vendita è stato confermato l’abbinamento del settimanale all’edizione domenicale del quotidiano La Repubblica. Tante parole. Ma L’Espresso, fondato nel 1955 da Arrigo Benedetti e Eugenio Scalfari,non è più quello di una volta. .