Michael O’Leary in queste settimane è probabilmente il personaggio più impopolare del mondo tra quanti prendono l’aereo. Dopo la brutale cancellazione di migliaia di voli di Ryanair, la reputazione del manager irlandese (nella foto sopra) è crollata. Eppure le compagnie low cost continuano ad espandersi e a guadagnare quote di mercato, a danno dei vettori tradizionali.
Nel 2016 le compagnie low cost in tutto il mondo hanno aumentato la quota di traffico al 28,3% di tutti i passeggeri trasportati, rispetto al 27,1% dell’anno precedente. Lo ha annunciato la Iata, l’associazione mondiale del traffico aereo fra 275 compagnie, che rappresenta circa l’83% del traffico globale, nel suo ampio annuario statistico Wats 2017.
I passeggeri sono 3,8 miliardi
Il trasporto aereo va a gonfie vele e quasi tutti i vettori fanno profitti, anche se i bilanci dell’Alitalia sono un colabrodo. L’anno scorso i passeggeri in tutto il mondo sono aumentati del 7% a 3,8 miliardi, dice la Iata. Questo corrisponde a 242 milioni di viaggi in aereo in più. Le compagnie con struttura tradizionale, dette “network airlines”, come ad esempio Lufthansa, British Airways, Emirates, Qatar, Delta, Cathay e anche la piccola Alitalia, hanno una quota complessiva del 69,5% dei passeggeri mondiali, le compagnie charter e per tour operator (“leisure airlines”, tra cui per esempio l’italiana Neos) hanno una quota del 2,2 per cento.
Se si guarda alla lunghezza dei viaggi in aereo, calcolati con l’indice “passeggeri per km trasportati” (la sigla è Rpk), le low cost hanno trasportato il 20% dei passeggeri-km: questo conferma, fa notare la Iata, che queste compagnie sono concentrate nei voli a breve e medio raggio, anche se ora si stanno estendendo al lungo raggio (Norwegian per esempio). Le compagnie tradizionali hanno il 77% dei “passegegri-km”, le compagnie charter il 3 per cento.
Il direttore generale Iata, Alexandre de Juniac, chiama le low cost “New model airlines”. Sarebbe a dire “nuovo modello di compagnie”. Una distinzione basata sulla strategia di marketing.
Il modello di Montezemolo
Questo ci fa ricordare la frase di Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente di Alitalia-Sai, il quale fino a pche settimane prima del collasso e del commissariamento, diceva: “Alitalia deve cambiare modello di business”. Quale dovesse essere questo “modello” nessuno lo ha mai spiegato chiaramente. Né Montezemolo né quello che era il presidente in pectore, Luigi Gubitosi, ma non lo è mai diventato perché il 2 maggio scorso Alitalia è stata commissariata. Gubitosi, uomo di fiducia delle banche, ora guida la terna dei commissari straordinari che sono incaricati di vendere Alitalia. Le offerte vincolanti devono essere presentate entro il 16 ottobre.
Southwest numero uno per passeggeri
Southwest, la low cost basata in Texas, è la prima compagnia del mondo nel 2016 per il numero di passeggeri trasportati su voli di linea, in totale 151,8 milioni. Ryanair è quinta con 112 milioni sdi passeggeri ed è la prima fra tutte le compagnie europee. L’altra grande low cost europea, easyJet, è settima con 70,7 milioni.
Le prime cinque
Ecco le prime cinque compagnie mondiali per numero passeggeri nei voli di linea.
The top five airlines ranked by total scheduled passengers carried (domestic and international) in 2016:
- Southwest Airlines (151.8 million)
- American Airlines (144.2 million)
- Delta Air Lines (143.3 million)
- China Southern Airlines (114.5 million)
- Ryanair (112 million)
Fonte: Iata
American prima per la distanza dei voli
Se si considerano i passeggeri-km, tenendo conto della lunghezza dei voli, la prima compagnia per traffico al mondo nel 2016 è American Airlines, davanti a Delta, United, Emirates, China Southern, secondo le statistiche Iata.
Prima del collasso. Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia fino al 2 maggio 2017
Asia-Pacifico area con maggior traffico
L’area con il maggior traffico rimane l’Asia-Pacifico, con il 35% del traffico mondiale di passeggeri trasportato da compagnie registrate in quell’area (1,3 miliardi, in crescita dell’11,3%). L’Europa è seconda con una quota di mercato del 26% (992,4 milioni, +6,1% sul 2015). Terzo il NordAmerica con il 24% (911,5 milioni, +3%).
Gli americani volano di più, i cinesi quarti
I viaggiatori in aereo più numerosi del mondo sono i cittadini degli Stati Uniti, circa 810 milioni nel 2016 (21% del totale passeggeri). A livello internazionale, gli americani sono primi (9,5% del totale), seguiti da britannici (7,8%), tedeschi (6,5%), cinesi (6,4%) e francesi (4,1%).
Star Alliance prima alleanza
Star Alliance, guidata da Lufthansa, si conferma l’alleanza fra vettori con la maggior quota mondiale di traffico di linea (38% dei passeggeri-km o Rpk), quindi SkyTeam di cui fa parte anche Alitalia (33%) e Oneworld (29%).
Chissà tra un anno come sarà rivoluzionata la classifica delle compagnie, tra i passeggeri persi da Ryanair per i voli cancellati e il probabile spezzatino di Alitalia. Sempre che la vendita si concluda rapidamente, cosa su cui abbiamo molti dubbi.
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