Visita di Stato, certo, ma anche di affari, quella che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, comincia domani in Qatar per due giorni. Il paese, ricco di gas, caro a Matteo Renzi, che nell’aprile 2018 ha fatto un controverso tour personale a Doha, ufficialmente per partecipare all’inaugurazione della biblioteca nazionale, dopo aver sponsorizzato diversi affari tra il Qatar e aziende del Belpaese, tra cui l’ingresso di Qatar Airways con il 49% nel capitale della compagnia Air Italy, l’ex Meridiana che ha base a Olbia. L’ingresso di Doha nel capitale di Air Italy, che perde più soldi dell’Alitalia se si fa la proporzione con le dimensioni, è avvenuto in scia ad altri affari del Qatar in Costa Smeralda.
Presidente. Sergio Mattarella
Il viaggio di Renzi
La ragione del viaggio del senatore Renzi in Qatar non era solo l’invito all’inaugurazione della nuova biblioteca nazionale. Renzi aveva in agenda anche un confronto con l’emiro Tamim bin Hamad al-Thani. E poi incontri con l’amministratore delegato di Qatar Airways Akbar Al Baker e con i vertici della Qatar Foundation, tra i principali investitori del nuovo complesso ospedaliero Mater Olbia.
In delegazione con il Quirinale
Il Qatar ha intense relazioni con l’Italia nell’industria della difesa, cioè è un compratore di armi italiane, e nell’energia. Con Mattarella ci saranno anche l’amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono e l’a.d. dell’ex Finmeccanica, ora Leonardo, Alessandro Profumo, che negli ultimi anni hanno ottenuto commesse miliardarie da Doha. Rilevanti anche gli interessi nell’energia, per questo ci sarà il numero uno dell’Eni, Claudio Descalzi. L’11 marzo 2019 Eni e Qatar Petroleum hanno firmato un accordo per cedere al gruppo di Doha una partecipazione del 25,5% in un giacimento di petrolio offshore, al largo del Mozambico. Eni e Qatar Petroleum sono già partner in Oman e Messico.
Petrolio. Claudio Descalzi, a.d. di Eni
Salini e lo stadio per i mondiali 2022
Nella delegazione potrebbe esserci anche Pietro Salini, a.d. di Salini-Impregilo, che ha diverse commesse importanti, dalla realizzazione dello stadio di Al Khor per i mondiali 2022 (i lavori sarebbero in ritardo, secondo una fonte che ha studiato il dossier Qatar) alla metropolitana di Doha.
Gli affari di Fincantieri
La collaborazione industriale nella difesa è cominciata il 16 giugno 2016, con la firma di una commessa di 4 miliardi di euro tra il Qatar e Fincantieri, per la costruzione di sette navi militari. Le navi vengono costruite in Italia da Fincantieri e l’esecuzione della commessa è in corso. Il valore del contratto comprende, per circa un terzo, i sistemi elettronici, radar e missili forniti dall’ex Finmeccanica, attraverso la divisione elettronica e la partecipata al 25% Mbda, spiegò all’epoca il dirigente del gruppo Lorenzo Mariani, capo della divisione elettronica per la difesa, promosso l’anno successivo Chief commercial officer del gruppo.
Fincantieri. L’a.d. Giuseppe Bono
I missili venduti da Mbda
Inoltre il 2 settembre 2016 Mbda ha firmato un contratto a Doha per fornire missili anti-nave per la difesa costiera, per 640 milioni. Circa il 70% del valore del contratto spetta a Mbda Italia, capocommessa. La società missilistica è partecipata da Leonardo con il 25%, il 75% è diviso in quote paritetiche tra franco-tedeschi (Airbus) e britannici (Bae Systems).
Elicotteri a Doha. Alessandro Profumo, a.d. di Leonardo
Il maxi-contratto per gli elicotteri di Leonardo
Infine il 14 marzo 2018 il Qatar ha firmato con Leonardo un contratto per l’acquisto di 28 elicotteri militari Nh90, costruiti dal consorzio europeo Nh Industries, di cui Airbus ha il 62,5% e Leonardo il 32%, residua una piccola quota, il 5,5%, dell’olandese Fokker. Essendo Leonardo capocommessa la sua quota, su un contratto di oltre 3 miliardi, è superiore al 40% del totale, superiore alla partecipazione nel consorzio industriale (che è pari al 32%). Leonardo ha battuto nello sprint finale Airbus per aggiudicarsi il ruolo redditizio di capocommessa. La consegna di questi elicotteri non è ancora cominciata.
Elicotteri. Il modello Nh90
Regali ai qatarini
E’ emerso di recente, da documenti riservati della trattativa, che Leonardo, su richiesta dei qatarini, per chiudere il contratto ha accettato di fare concessioni e regali per un valore stimato superiore ai 120 milioni di euro. Secondo lo scambio di lettere tra Qatar e Leonardo, carte riservate di cui Poteri Deboli è in possesso, il gruppo italiano ha accettato di regalare 16 elicotteri da addestramento H125, prodotti da Airbus ma pagati da Leonardo, di valore stimato pari a 80 milioni di euro. Inoltre Leonardo ha consegnato tre elicotteri prodotti dalla proria divisione (ex AgustaWestland) Aw109 per il trasporto di personalità “molto importanti”, versione “VVIP”, valore circa 20 milioni a prezzo di listino. Se si considera il costo per il costruttore, la cifra dovrebbe essere inferiore. E in più l’ex Finmeccanica ha messo a disposizione dei “VVIP” del Qatar due piloti per gli elicotteri in Europa.
Aviazione. Qatar Airways è azionista di Air Italy
Cerimonia riservata per la consegna degli Aw109
La consegna dei tre elicotteri Aw109, secondo una fonte confidenziale, si è svolta il 6 novembre 2019 nel sito di Tessera, presso l’aeroporto di Venezia, in forma riservata. I qatarini non hanno voluto che venissero fatte fotografie dei “loro” elicotteri. Ci sono altre concessioni gratuite ai qatarini con un fondo spese di 20,6 milioni e costi a carico di Leonardo. L’ex Finmeccanica sostiene che, malgrado questi extra non dichiarati, “il contratto è profittevole per il gruppo anche nel lungo periodo”. Una fonte vicina al dossier fa notare che nei maxi-contratti di questo genere non è inconsueto che possano entrare anche concessioni o regali per facilitare la conclusione dell’affare. Ma questi aspetti di solito rimangono coperti dal riserbo.
Nuove opportunità
Dalla missione a Doha potrebbero nascere ulteriori opportunità di affari, a quanto trapela, soprattutto per Fincantieri. Ma, come insegnano le numerose relazioni d’affari intavolate negli ultimi anni, le vie del Qatar sono infinite.