L’amore tra Matteo Renzi e Mauro Moretti non è finito dopo la condanna a sette anni di reclusione di Moretti per la strage ferroviaria di Viareggio, che gli è costata il posto di numero uno di Leonardo, l’ex Finmeccanica. L’ex premier difende la nomina dell’ex numero delle Ferrovie a Finmeccanica fatta nel 2014, insieme a quelle di Claudio Descalzi all’Eni e Francesco Starace all’Enel.
“Farei di nuovo la nomina dell’amministratore delegato dell’Eni, dell’Enel, di Finmeccanica”, ha detto Renzi ieri sera nella trasmissione Rai “Carta Bianca”. Ha risposto così a una domanda della conduttrice, Bianca Berlinguer. La domanda era se avrebbe nominato di nuovo a.d. della Consip Luigi Marroni, il manager toscano che ha coinvolto Renzi e il suo braccio destro Luca Lotti nell’indagine per presunta corruzione negli appalti Consip. Nel dicembre 2016 Marroni ha dichiarato ai pm che era stato avvisato della presenza di microspie nel suo ufficio dal ministro Lotti e dal comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette. “Marroni non si è comportato bene”, ha detto Renzi.
La condanna di Moretti
Renzi non ha fatto nomi di altri manager. Sull’ex Finmeccanica era evidente il riferimento a Moretti, che il governo Renzi scelse nell’aprile 2014 per la guida del gruppo aerospaziale, al posto di Alessandro Pansa (omonimo dell’attuale capo della polizia). Il 31 gennaio scorso Moretti è stato condannato a sette anni di reclusione dal tribunale di Lucca per l’incidente ferroviario di Viareggio del 29 giugno 2009, accaduto quando era alla guida delle Fs. Sono morte 32 persone. La sentenza, di primo grado, non è definitiva.
Il governo di Paolo Gentiloni in marzo ha deciso di sostituire Moretti con l’ex banchiere Alessandro Profumo, in carica dal 16 maggio, mentre Descalzi è stato confermato all’Eni, come Starace all’Enel.
Magica. Mauro Moretti (a destra) allo stadio Olimpico con Massimo D’Alema,tifoso dell’As Roma
Le nomine pubbliche
La frase di Renzi, il quale tra l’altro ha detto Finmeccanica, e non Leonardo, il nuovo nome imposto da Moretti al gruppo aerospaziale (con l’assenso di Renzi e del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan), potrebbe aprire nuovi scenari di incertezza per le nomine pubbliche, proprio all’ex Finmeccanica, qualora l’ex premier dovesse tornare a Palazzo Chigi, dopo le elezioni dell’anno prossimo. Evento per ora solo ipotetico, ma non improbabile.
Chi ha scelto Profumo
Profumo del resto non è stato indicato da Renzi. L‘ex banchiere in colloqui riservati ha detto di essere stato scelto “da Paolo”, cioè da Gentiloni, si racconta che la candidatura sia originata al ministero dell’Economia. Nel marzo 2012, quando fu nominato presidente della Banca Mps, da sempre nell’orbita del Pd, il segretario del Pd era Pier Luigi Bersani. Il mandato di Profumo è triennale, fino ad aprile-maggio 2020. Per Descalzi all’Eni e Starace all’Enel, invece, le dichiarazioni di Renzi non rappresentano una preoccupazione. Sono stati già scelti dall’ex sindaco di Firenze e confermati da Gentiloni.
La riorganizzazione di Leonardo al cda
Profumo intanto si accinge a varare la riorganizzazione della prima linea di dirigenti del gruppo, riducendo anche i riporti diretti, nel consiglio di amministrazione di domani. L’ingegner Lorenzo Mariani, attuale capo della divisione Elettronica per la difesa terrestre e navale, verrà nominato a capo di una nuova struttura commerciale centrale. Un presidio voluto da Profumo per ridare impulso all’acquisizione di commesse del gruppo, in flessione durante la gestione Moretti (eccetto l’ordine eccezionale e una tantum Eurofighter in Kuwait). Mariani dovrebbe mantenere, almeno nella prima fase, l’attuale carica.
Banchiere. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo dal 16 maggio
Non ci sarà direttore generale
Profumo ha scelto di non nominare un direttore generale, carica che è vacante perché, a differenza dei predecessori Moretti e Pansa, non è inglobata nelle attribuzioni dell’amministratore delegato dell’ex Finmeccanica. Anche senza il grado di d.g., Mariani dovrebbe diventare di fatto il numero due di Leonardo. In attesa, dicono alcune voci, di future promozioni. Si vedrà.
Le voci su Cutillo agli elicotteri
Sono previste novità anche alla guida delle sette divisioni create da Moretti con la “One company”, ma potrebbero non essere immediate. Secondo voci ricorrenti l’attuale direttore finanziari o Cfo, Gian Piero Cutillo, potrebbe essere destinato alla guida della sofferente divisione elicotteri, al posto di Daniele Romiti, che verrebbe ricollocato. Tuttavia la voce non è confermata da fonti del gruppo. Anche nell’aeronautica, spaccata in due divisioni da Moretti, ci potrebbero essere novità nel giro di alcuni mesi. In particolare alla guida dei velivoli, dove c’è Filippo Bagnato.
Soccodato e Biraghi
Da ridefinire il ruolo di Giovanni Soccodato, direttore strategie e sviluppo business, al quale Moretti aveva attribuito anche l’incarico di direttore della struttura commerciale. Secondo voci la nomina di Mariani creerebbe alcuni scontenti all’interno. Tra questi l’ingegner Andrea Biraghi, capo della divisione Sistemi per la sicurezza e le informazioni (include la cybersecurity, per usare un’espressione di moda).
Biraghi sarebbe irritato per la promozione di Mariani e, secondo indiscrezioni, cercherebbe un nuovo approdo nella Fincantieri, guidata da Giuseppe Bono. Nel gruppo navale ha un incarico il padre dell’ingegner Biraghi. L’ammiraglio Sergio Biraghi, ex capo di Stato maggiore della Marina, è presidente della Fincantieri Usa da oltre otto anni.
Dalla Cdp. Simonetta Iarlori (a destra), nuovo direttore risorse umane di Leonardo
Iarlori e Braccialarghe
Nella struttura centrale sarà ufficializzato anche l’ingresso di Simonetta Iarlori come capo del personale. Iarlori ha lavorato anche in Unicredit quando l’a.d. era Profumo, arriva da un’altra società pubblica, la Cdp, dove è direttore risorse umane dal 2014. La Cdp ha una struttura di 400 persone, in Leonardo i dipendenti delel società consolidate sono 46.000. Forse anche per questo verrà mantenuta una consulenza per le relazioni industriali all’attuale capo del personale, Domenico Braccialarghe, arrivato dalle Fs con Moretti. Intanto Braccialarghe è stato nominato presidente della Fondazione Ansaldo di Genova.
Profumo: “Nel management non c’è sufficiente diversità”
Iarlori, che è già operativa in piazza Monte Grappa e fa riunioni di continuo, dovrebbe ottenere anche la delega sull’informatica (Ict), che finora faceva capo a Matteo Attrovio, dato in uscita. Le novità di Profumo non si limiteranno a questo. In luglio il nuovo a.d. ha detto che “nel management non c’è sufficiente diversità”. Una frase che messo paura a molti.