C’è sempre un avvocato alla presidenza dell’Acea. Dopo le dimissioni dell’avvocato Luca Lanzalone, agli arresti domiciliari dal 13 giugno per l’accusa di corruzione per il progetto di stadio della Roma, il consiglio di amministrazione ha nominato presidente Michaela Castelli, il 21 giugno.
Il curriculum di Castelli dice che è avvocato specializzata in diritto finanziario all’università Bocconi di Milano. E’ nata a Roma il 7 settembre 1970, ha lavorato nove anni in Borsa Italiana. Era avvocato anche il presidente di Acea precedente a Lanzalone, fino al 27 aprile 2017 era Catia Tomasetti, avvocato nello studio Bonelli Erede.
Castelli non fa solo il presidente della municipalizzata romana che si occupa di acqua, energia e rifiuti. Ha incarichi nei consigli di amministrazione di almeno un’altra mezza dozzina di società. Tre di queste sono quotate in Borsa, oltre all’Acea.
Dai pelati a Benetton
Castelli è consigliere di amministrazione della società farmaceutica Recordati, dalla quale l’anno scorso ha ricevuto un compenso di 60.000 euro lordi. E’ nel cda del gruppo La Doria, che produce pelati e succhi di frutta, dal 21 giugno 2017: il gettone per sei mesi l’anno scorso è stato di 21.616 euro. E’ entrata nel cda del gruppo Stefanel, abbigliamento, il 21 dicembre 2017, ha percepito 1.140 euro per dieci giorni, più o meno quanto la mensilità di un lavoratore in cassa integrazione.
Il 2017 è stato un anno importante per Castelli. Il 3 maggio è stata nominata nel cda della Sea, la società del Comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, secondo i dati della società (non quotata) ai consiglieri che non hanno deleghe, come Castelli, spetta un compenso di 30.000 euro all’anno.
Inoltre Castelli fa parte del cda di Nuova Sidap Srl, società del gruppo Autogrill, controllato dalla famiglia Benetton. La lista degli incarichi non è finita.
In Cartasì con Bernabè
Troviamo Castelli anche nel cda di Nexi Spa. Un nome che a molti non dirà nulla, ma è una importante società a metà strada tra una finanziaria e una banca. Nexi è nata l’anno scorso dalla fusione tra l’Istituto centrale delle banche popolari (Icbpi) e Cartasì. E’ uno dei principali gestori di carte di credito in Italia. Il presidente di Nexi è Franco Bernabè, manager affermato con molte relazioni, è stato a.d. dell’Eni e di Telecom Italia, di nuovo ai vertici di Telecom negli ultimi mesi, come vicepresidente e consigliere delegato per la sicurezza fino al 4 maggio scorso.
Anche dopo la nomina a presidente di Acea Castelli continua a svolgere questi incarichi. Non è stata data notizia che vi abbia rinunciato. All’Acea è stata eletta in cda dall’assemblea del 27 aprile 2017, era il secondo nome (dietro Lanzalone) nella lista di candidati presentata da Roma Capitale, cioè il Campidoglio della giunta Cinquestelle di Virginia Raggi, che possiede il 51% della municipalizzata. Il cda l’ha eletta all’unanimità, anche con i voti dei consiglieri eletti dai soci di minoranza, il gruppo Caltagirone e il gruppo francese Suez.
Lo stipendio raddoppia
All’Acea l’anno scorso Castelli ha percepito 20.083 euro lordi, in otto mesi. Adesso le spetta il compenso già fissato per il presidente quando fu nominato Lanzalone, pari a uno stipendio di 120.000 euro lordi all’anno, oltre a un gettone di 26.000 euro, fissato dall’assemblea dei soci, come ogni altro consigliere di aministrazione. In totale quindi il compenso annuo di Castelli è pari a 146.000 euro all’anno. A questo si aggiungono i compensi spettanti per gli altri cda, non si conosce il compenso per gli incarichi nelle non quotate Nexi e Nuova Sidap, ma si può stimare un totale superiore a 150.000 euro all’anno. Possiamo dire quindi che, con la nomina in Acea, Castelli raddoppia i suoi compensi.