Conti bocciati anche da Equita
Prosegue la caduta in Borsa di Ficantieri. Stamattina le azioni stanno perdendo il 5,6% (quotano 1,148 euro alle 11), dopo il crollo del 14,5% di ieri. All’indomani della presentazione dei conti le azioni sono precipitate da 1,422 a 1,216 euro. Al momento c’è una perdita di quasi il 20% in due giorni.
A fine seduta il titolo Fincantieri ha ridotto la perdita a -2,14% e ha chiuso a 1,19 euro.
Bono e il “momento epocale”
Martedì 27 marzo l’amministratore delegato, Giuseppe Bono, aveva detto che l’azienda sta attraversano “un momento epocale”. Il gruppo cantieristico ha presentato un bilancio 2017 che dichiara una crescita dei ricavi del 13% a 5.020 milioni di euro, un miglioramento del margine operativo lordo (Ebitda) del 28% a 341 milioni, un aumento dell’utile netto di competenza da 25 a 57 milioni. E inoltre un aumento dell’occupazione in Italia con “quasi 400 nuovi posti di lavoro creati direttamente e 1.600 nell’indotto”.
Al timone. Giuseppe Bono, a.d. di Fincantieri da 16 anni
Il piano industriale 2018-2022
Bono aveva parlato di “alcune leadership indiscusse” della società cantieristica, del “livello di eccellenza” raggiunto, di “creazione e distribuzione di valore”. Le cifre appaiono positive, stando a quanto è stato annunciato. Bono ha indicato anche le previsioni del piano industriale 2018-2022, nell’attuale perimetro del gruppo, senza considerare l’impatto dell’acquisto del 50% di Stx e delle altre operazioni oggetto di negoziazione in Francia. Il piano prevede una crescita fino al 50% dei ricavi nel 2022 e un aumento dell’Ebitda fino a circa il 100% nel 2022, con un miglioramento del rapporto tra Ebitda e ricavi tra l’8 e il 9%, rispetto al 6% del 2017.
Analisti delusi
Certamente Bono non si aspettava una reazione così negativa della Borsa quando ha parlato di “momento epocale”. Gli analisti di alcune banche d’investimento sarebbero rimasti delusi dai conti e dalle proiezioni degli utili per i prossimi anni.
Ad esempio Intermonte rileva che gli utili del 2017 sono sotto le previsioni a causa di oneri finanziari e voci straordinarie causate dal contenzioso per i danni da amianto e questo _ secondo Intermonte _ dovrebbe essere alla base della contenuta crescita degli utili netti attesa tra il 2018 e il 2020. Kepler-Chevreux ha rimosso il titolo dalla lista dei favoriti, sottolineando che per il gruppo “si è ridotta la corsa”, e ha tagliato la raccomandazione da “comprare” (buy) a “tenere” (hold). Equita afferma che “il piano è nel complesso coerente alle attese sui margini e sulla posizione finanziaria netta ma più cauto sulla bottom line”, cioè l’ultima linea: Equita ipotizza utili netti di 130-190 milioni nel 2020 rispetto ai 240 milioni attesi.
Banchiere. Alessandro Profumo, a.d. di Leonardo
Equita e Profumo
Equita ha tra gli azionisti-investitori, e fino a pochi mesi fa ne era presidente, Alessandro Profumo. Cioè l’a.d. di Leonardo (ex Finmeccanica) con il quale Bono sta duellando nei suoi progetti di espansione in Francia che, come sono stati impostati dal numero uno di Fincantieri, penalizzerebbero la presenza del gruppo Leonardo nel mercato della difesa e nella fornitura di sistemi alle navi militari.
“Cosa volete voi che siete quasi falliti?”, aveva detto Bono in settembre agli uomini di Leonardo in una riunione con il governo sul controverso progetto di accordo con la francese Naval Group. Adesso, benché non abbia un peso nella gestione di Equita e nei rapporti scritti dai suoi analisti, indirettamente Profumo boccia i conti di Bono.
Il dividendo…
Secondo Poteri Deboli il crollo di Borsa di Fincantieri può essere causato da un altro motivo: la delusione degli investitori per il dividendo. Nel giugno 2014 Bono aveva quotato in Borsa Fincantieri e aveva detto che “per almeno tre anni” non ci sarebbe stato dividendo. Il titolo in Borsa per molto tempo è rimasto sotto il prezzo di collocamento (0,78 euro). Circa un anno fa è cominciata una corsa al rialzo, in parallelo all’avvio dei negoziati per l’espansione in Francia. L’anno scorso Bono ha promesso che quest’anno avrebbe distribuito il dividendo. Le azioni hanno toccato la quotazione massima il 29 gennaio 2018 a 1,524 euro.
Acquisizione. Il cantiere di Stx France a Saint-Nazaire
..un centesimo per azione
Martedì Bono ha confermato che con l’approvazione del bilancio 2017 verrà pagato un dividendo ai soci. La cedola proposta è 0,01 euro per azione, cioè un centesimo. Un centesimo significa lo 0,7% della quotazione del titolo in quel momento (lunedì aveva chiuso a 1,452). Ma questo calcolando il dividendo al lordo delle tasse. Se si considerano le tasse (pari al 26%), il dividendo si riduce a 0,0074 euro per azione (ovvero 7,4 millesimi di euro) e questo corrisponde allo 0,5% della quotazione di Fincantieri al momento dell’annuncio.
In totale, considerando che il capitale di Fincantieri è composto da 1.692.119.070 azioni, per distribuire la cedola annunciata la società sosterrà un costo di 16,9 milioni di euro. Insomma, comunque la si consideri e pur considerando lo sforzo della società la somma è modesta. Si potrebbe parlare di un dividendo-mancia. E questo sicuramente non è un motivo di soddisfazione per gli investitori.