La guerra delle nomine è all’ultimo atto. Il ministero dell’Economia ufficializzerà oggi le liste con i candidati ai nuovi cda delle “sette sorelle” che dovranno rimanere in carica per tre anni. Dal Mef non ci sono comunicazioni ufficiali né conferme sull’orario. Di solito la pubblicazione delle liste viene fatta dopo la chiusura della Borsa, quindi dalle ore 18 in poi, perché tutte le società interessate sono quotate. Intanto in Borsa sono in ribasso le azioni di Eni, Enav e Terna.
M5S soffre la conferma di Descalzi
Ci sono ancora discussioni su alcune caselle, in particolare sui posti di consigliere semplice, senza deleghe, anch’essi oggetto di una spartizione feroce tra i partiti di maggioranza. C’è malumore nel M5S per la conferma di Claudio Descalzi all’Eni,concordata venerdì 17 aprile nella riunione di maggioranza. Alessandro Di Battista è andato all’attacco delle scelte fatte dai negoziatori del M5S (Riccardo Fraccaro e Stefano Buffagni erano al tavolo in videoconferenza, con l’avallo a distanza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio), ma questa reazione non sembra in grado di modificare le indicazioni concordate a livello politico.
Al Pd la guida delle 4 maggiori società
Il Pd ha ottenuto la conferma degli a.d. delle quattro società più importanti: oltre a Descalzi, Alessandro Profumo a Leonardo, Francesco Starace all’Eni, Matteo Del Fante a Poste.
Palazzo Chigi. Giuseppe Conte e Riccardo Fraccaro
Le perplessità di Carta
Avrebbe perplessità anche il generale di corpo d’armata della Guardia di finanza Luciano Carta, indicato per la presidenza di Leonardo-Finmeccanica al posto di Gianni De Gennaro. Carta è direttore dell’Aise, l’agenzia per i servizi di sicurezza esterni (ex Sisde) dal 21 novembre 2018. Secondo indiscrezioni, Carta non gradirebbe questa nomina, perché il presidente di Leonardo non ha poteri (pur avendo uno stipendio di 500.000 euro lordi all’anno come il presidente dell’Eni), anche se l’attuale presidente Gianni de Gennaro ha saputo crearsi un ospazio e ha fatto assumere e promuovere numerosi collaboratori. Carta vedrebbe la nomina come un ridimensionamento del suo ruolo, ma ha comunque deciso di accettare l’incarico che gli è stato proposto da Palazzo Chigi
Servizi segreti. Gennaro Vecchione
Conte, Vecchione e padre Pio
Del resto il premier, Giuseppe Conte, ha rapporti molto stretti con il generale Gennaro Vecchione, direttore del Dis, il dipartimento per la sicurezza che coordina l’attività delle agenzie, Aise e Aisi. E per Vecchione lo spostamento di Carta sarebbe un sollievo, perché _ fanno notare fonti autorevoli _ Vecchione soffre la presenza del generale Carta (entrambi della Guardia di finanza) che nelle questioni di sicurezza oscura quello che, formalmente, sarebbe un suo superiore. Ma Vecchione non si tocca, perché ha in comune con il premier la devozione per padre Pio. E nel cda uscente di Leonardo c’è un fedelissimo di Conte, il prote, il professor Guido Alpa, suo maestro nella professione di avvocato e già socio di studio.
Devozione. Padre Pio
In ribasso le azioni Eni, Enav e Terna
In Borsa sono in ribasso i titoli di tre società interessate dalle nomine. Intorno a mezzogiorno le azioni Eni sono in ribasso, -1,79% a 8,433 euro. In flessione anche Enav (-2,49% a 4,016 euro) e Terna (-1,20% a 5,43 euro). A Terna dovrebbe arrivare un nuovo a.d., Stefano Donnarumma dall’Acea (anche le azioni di questa società sono in ribasso, -0,62% a 14,42 euro) e una nuova presidente, Valentina Bosetti, che insegna Economia ambientale alla Bocconi. All’Enav il nuovo a.d. sarebbe Paolo Simioni, nuova presidente Francesca Isgrò vicina ai renziani.
Verso la presidenza Eni. Lucia Calvosa
In rialzo Poste, Enel, Leonardo e Mps
Al momento sono positivi i titoli delle altre società oggetto delle nomine: Poste Italiane +1,04% a 7,78 euro, Leonardo +0,69% a 6,708, Enel +0,77% a 6,257 Banca Mps +1,09% a 1,113 euro.
La Borsa ci ripensa: tutte in ribasso le sette sorelle
Poco dopo le 14 le quotazioni sono peggiorate. E tutte le società oggetto delle nomine hanno le azioni in ribasso: Eni è la peggiore (-3,55 a 8,282 euro), quindi Enav (-2,92%) e Terna (-2,47%). Sono in rosso nel listino anche le azioni che fino a mezzogiorno erano in rialzo: -1,87% Poste, -1,35% Leonardo, -1,41% Enel, -0,91% Mps. L’indice di Borsa di tutte le azioni è -1,22%, quindi le società del Mef vanno quasi tutte peggio dell’indice. Intanto il Mef non ha ancora pubblicato le liste con i candidati ai cda.