L’effetto è quello di un autogoal. Parliamo della vendita di Leonardo Bonucci al Milan. Per la seconda seduta consecutiva le azioni della Juventus sono diminuite in Borsa.
I titoli del club controllato da Exor oggi hanno perso l’1,43%5 a 0,55 euro. Avevano già perso il 3,71% venerdì 14 luglio, il giorno in cui è stata ufficializzata la cessione del libero bianconero che nella scorsa stagione ha avuto più di uno scontro con l’allenatore Massimiliano Allegri. Tutti ricordano almeno il litigio in pubblico, nella partita del 18 febbraio contro il Palermo, vinta dalla Juve 4-1. Nel finale Allegri disse al giocatore che vol<eva dare consigli tattici sulle sostituzioni: “Pensa a giocare, testa di c…”.
In due sedute quindi il titolo Juve è scivolato da 0,58 a 0,55 euro e ha bruciato il 5% del suo valore.
Come Poteri Deboli ha già anticipato il 14 luglio (nell’articolo “La Juve e Bonucci, bilancio in rosso se non vende giocatori“), siccome i risultati economici dei bilanci dei maggiori club europei negli ultimi anni sono stati influenzati in maniera positiva dai risultati sportivi, perché ai successi è legato un sensibile incremento dei ricavi, evidentemente il mercato finanziario legge nell’improvvisa mossa (non sappiamo quanto obbligata) dei dirigenti bianconeri un indebolimento della squadra.
Certo la Borsa non ha gioito per la plusvalenza di circa 39,5 milioni generata dall’operazione, secondo quanto ha comunicato la società presieduta da Andrea Agnelli. Nello scarno comunicato diffuso venerdì sera, la Juventus ha detto che la cessione definitiva di Bonucci al Milan è avvenuta per il “corrispettivo di 42 milioni di euro pagabili in tre anni”.
Rispetto a un “costo storico” per l’acquisto del giocatore pari a 15,2 milioni, a fine 2016 il costo residuo di Bonucci nei libri contabili bianconeri era pari a 2,8 milioni. Questo costo va ridotto degli ulteriori ammortamenti fatti nel secondo semestre della scorsa stagione, per cui il valore di libro di Bonucci a fine giugno 2017, tenendo conto dell’allugamento del contratto che era già stato firmato fino a giugno 2021, dovrebbe essere intorno a 2,18 milioni.
Ribasso. Andrea Agnelli, presidente della Juventus
Secondo uno studio di Banca Imi del 29 maggio, quest’anno per il bilancio della Juventus _ riferito alla stagione dal 1o luglio scorso al 30 giugno 2018 _ si prevede una perdita netta di 37,4 milioni, con un fatturato di 381,7 milioni, nel quale non sono calcolate plusvalenze da calciomercato. Questo significa che, dopo tre esercizi consecutivi in utile (non si conosce ancora il profitto della scorsa stagione, ma grazie alla plusvalenza di 72,5 milioni per la cessione di Paul Pogba e ad altre cessioni l’utile sarà consistente, si prevede per diverse decine di milioni, Banca Imi ha stimato 21,5 milioni dopo le tasse), la Juve avrebbe un bilancio in rosso. A meno che… A meno che non ci fossero plusvalenze da calciomercato, come avvenuto anche negli ultimi esercizi.
La plusvalenza Bonucci da sola potrebbe colmare questo sbilancio nei conti, sempre che vengano rispettate le altre previsioni, in particolare che i ricavi tengano almeno al livello previsto di 381,7 milioni. Di solito la Vecchia Signora mette in budget il raggiungimento almeno dei quarti di finale in Champions League. L’anno scorso, con la qualificazione fino alla finale, la Juventus dovrebbe aver raggiunto un fatturato intorno a 400 milioni, ha detto il presidente Agnelli in un’intervista a Tuttosport. In questo importo non è consideratoi il monte-plusvalenze, ampiamente superiore ai 100 milioni.
Tornando a questa stagione, la plusvalenza Bonucci potrebbe tappare i buchi nelle previsioni di bilancio. Ma la partenza del trentenne centrale difensivo che è anche ispiratore del gioco offensivo e non di rado goleador indebolisce la squadra. Questo potrebbe rendere più difficile centrare gli obiettivi del club.
Va detto inoltre che la società probabilmente cercherà di comprare un nuovo difensore, quindi si caricherà di nuovi costi che andranno ad attenuare il beneficio economico della cessione. Un possibile obiettivo sarebbe il difensoire dell’As Roma Kostas Manolas, classe 1991. Secondo indiscrezioni la Magica chiederebbe 40 milioni per Manolas. Se questo fosse il prezzo dell’eventuale operazione, la valutazione di Manolas apparirebbe elevata poiché coincide il sostanza con il prezzo pagato dal Milan per Bonucci, giocatore che ha 4 anni più di Manolas ma un curriculum più prestigioso e una quotazione di mercato molto più elevata.
Basta pensare che un anno fa il Chelsea di Antonio Conte aveva tentato di dare l’assalto a Bonucci con un’offerta di 60 milioni. Offerta che fu respinta dai dirigenti del club sabaudo. Perché allora oggi è stato detto sì al Milan per 40 milioni?
Insomma, nella partita Bonucci per il momento la Juve è perdente.