Il produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis non incassa dividendi con gli utili del Napoli Calcio. Non l’ha fatto neppure l’anno scorso, malgrado con la vendita di Gonzalo Higuain alla Juventus per 90 milioni di euro, che ha generato una plusvalenza di 86 milioni, il Napoli abbia chiuso il bilancio al 30 giugno 2017 con un maxi-profitto.
Utili a 66,6 milioni, il record in Italia
Il club ha dichiarato la bellezza di 100,69 milioni di utili prima delle tasse e di 66,6 milioni di utili netti. Il risultato eccezionale del club azzurro _ il più alto profitto mai raggiunto da una società di calcio italiana _ però un vantaggio tangibile per il produttore di cinepanettoni lo ha avuto, quello di quadruplicare i compensi spettanti al consiglio di amministrazione del Napoli.
Compensi al cda per 4,45 milioni
I compensi per gli amministratori dell’Ssc Napoli nella scorsa stagione sportiva sono infatti saliti da 1,025 a 4,45 milioni al lordo delle tasse. E chi sono gli amministratori della società?
Il presidente è lo stesso De Laurentiis, il vicepresidente è la signora Jacqueline Marie Baudit, svizzera, la moglie di De Laurentiis, è sempre seduta accanto a lui. Poi nel cda ci sono i loro tre figli, Edoardo, Valentina e Luigi De Laurentiis. Infine c’è Andrea Chiavelli, un personagio piuttosto misterioso, è nato a Roma nel 1967, è il manager di fiducia del produttore anche e consigliere delegato del Napoli.
Utili accantonati
I 66,6 milioni di utili netti della società di calcio sono stati tutti accantonati a riserva. Fieno messo in cascina per affrontare gli impegni di spesa futuri. Nello scorso esercizio il club ha investito 140,6 milioni per l’acquisto di calciatori, quasi il triplo rispetto alla stagione precedente (50,3 milioni): i giocatori più costosi sono stati Arkadiusz Milik comprato dall’Ajax (32 milioni) e Nikola Maksimovic dal Torino Fc (26 milioni). Anche il costo del personale è aumentato, da 85,2 a 101,6 milioni e incide per il 50% sui ricavi.
Il sandwich inglese
Il club ha aumentato i ricavi da 144,2 a 203,68 milioni, il record per il Napoli, 19mo nella classifica dei ricavi in Europa stilata da Deloitte nella Football Money League, che attribuisce al Napoli un fatturato di 200,7 milioni. Il club è schiacciato come un panino fra due club inglesi, il Southampton che lo precede e l’Everton che lo tallona.
Fatturati gonfiati
Nella classifica dei ricavi in Europa la prima squadra italiana è la Juventus, decima con 405,7 milioni, poi l‘Inter 15ma con 262,1 milioni, terza il Napoli. Questo è il giro d’affari calcolato senza le plusvalenze da calciomercato, che sono ovviamente comprese nel risultato finale (l’utile o la perdita) ma non devono essere considerate tra i ricavi, secondo i principi contabili internazionali. Invece numerose squadre italiane, impropriamente, includono le plusvalenze nel fatturato, ma così gonfiano i ricavi. Lo fa il Napoli, lo fa l’Inter, e lo fa anche la Juventus. Non lo fa invece l’As Roma, che però ha altri problemi nei bilanci (perdite e debiti).
Affari d’oro. Paul Pogba, dalla Juventus al Manchester United per 105 milioni
Superata la Juventus (nel bilancio)
L’utile del Napoli ha superato quello del bilancio 2017 della Juventus, pari a 42,6 milioni dopo le tasse e 58,4 milioni prima delle imposte. Questo è il risultato record per i bianconeri, realizzato con la plusvalenza per la cessione di Paul Pogba al Manchester United al prezzo di 105 milioni. In Europa il record dei profitti ce l’ha il Manchester United, secondo una nostra ricerca 146 milioni di sterline di utile netto nel bilancio al 30 giugno 2013.
Nella scorsa stagione il Napoli è arrivato terzo nel campionato di serie A e ha giocato la Champions League fino agli ottavi di finale. Nella stagione corrente il club azzurro è primo in campionato dopo 25 partite, con un punto di vantaggio sulla Juventus e 16 sull’As Roma. Invece gli azzurri sono usciti dalle Coppe europee: fuori dalla Champions League nella fase a gironi, poi subito eliminati in Europa League dal Lipsia nei sedicesimi di finale.
A fine giugno dell’anno scorso il Napoli aveva una liquidità di 110,7 milioni (80,7 milioni l’anno precedente), soldi in deposito presso Unicredit. Malgrado a parole De Laurentiis si sia detto irritato per il passaggio di Higuain alla Juventus, nel portafoglio ha di che essere contento.