L’aereo di Stato, l’auto “blu” (o forse nera) di grossa cilindrata, il pranzo al ristorante stellato. Nella breve visita di Luigi Di Maio di oggi a Lugano ci sono tutti gli elementi della simbologia della “casta” che il M5S diceva di voler demolire.
Aereo di Stato e sette Mercedes
Di Maio è arrivato all’aeroporto di Lugano Agno con un aereo di Stato poco prima delle 10. Si è spostato su una grossa Mercedes scura fino a Chiasso. Di Maio ha incontrato l’omologo svizzero Ignazio Cassis, capo del dipartimento federale degli Esteri, alla dogana di Chiasso-Brogeda. Un corteo imponente per Di Maio: sette Mercedes, un furgone Volkswagen Multivan e due auto della polizia. I due ministri hanno fatto un discorso per ringraziare le Guardie di confine di entrambi i Paesi “per il grande lavoro” durante la pandemia.
Turisti e frontalieri
Da Chiasso Di Maio (o chi per lui) ha scritto su Facebook: “Per il nostro turismo la riapertura con la Svizzera è un fattore molto importante, nel periodo estivo infatti sono davvero tanti i cittadini svizzeri che scelgono l’Italia per trascorrere le vacanze. Con lo sblocco dei flussi turistici diamo linfa ai nostri commercianti grazie all’arrivo di turisti dall’estero”. Nei colloqui si è parlato anche del problema dei 65mila lavoratori frontalieri italiani che lavorano in Svizzera.
Cinque stelle. Il ristorante Montalbano
A pranzo da Montalbano
Poi tutti da Montalbano. Non c’entrano il commissario di Andrea Camilleri né l’attore Luca Zingaretti o il fratello Nicola, segretario del Pd. Montalbano è un ristorante sulle colline nei dintorni di Lugano, a Stabio, detto anche “il commissario Montalbano di Stabio”. Qui c’è stato il pranzo ufficiale delle due delegazioni. Uno dei migliori del Canton ticino. I frequentatori lo considerano un ristorante “a cinque stelle”…
Infine il corteo si è diretto all’aeroporto. Da qui il rientro a Roma dell’ex capo politico del M5S, di nuovo con il jet di Stato. Cosa ci sia andato a fare Di Maio a Lugano in Svizzera nessuno l’ha capito bene. In Italia ancora meno.