Seattle fa scattare la “probation” a Pomigliano
Boeing ha inviato una lettera di contestazione formale a Leonardo, l’ex Finmeccanica, accusandola di fornire componenti per gli aerei B 767 con difetti di qualità.
Il reclamo del costruttore americano è stato formalizzato in agosto, hanno riferito a Poteri Deboli fonti industriali. La lettera del maggior produttore mondiale di aerei commerciali contiene la contestazione più grave che un costruttore aeronautico può rivolgere a un fornitore, la messa in “probation”. Una sorta di “black list”. L’accusa riguarda le aerostrutture del 767 prodotte in Campania, nello stabilimento di Pomigliano.
Una sorta di commissariamento
Secondo il capitolato degli appalti di Boeing, la messa in “probation” è una sorta di commissariamento del fornitore con la presenza rafforzata nel sito di produzione di controllori inviati da Seattle, l’addebito dei costi per ripristinare la qualità adeguata e dei danni subìti. La “probation” ha una durata temporanea di alcuni mesi. Se al termine del periodo di controllo i problemi sono risolti la situazione viene riportata ai normali rapporti contrattuali. In caso contrario, invece, Boeing potrebbe anche interrompere il contratto.
Leonardo: “stiamo migliorando”
La messa in “probation” è stata confermata a Poteri Deboli da fonti di Leonardo. La società afferma che a Pomigliano si stanno applicando procedure di miglioramento della produzione e confida in una soluzione dei problemi lamentati dal gigante americano. “I rapporti con Boeing sono buoni”, afferma Leonardo. I problemi lamentati dal cliente tuttavia non sono ancora risolti e la “probation” è tuttora in corso.
La divisione aerostrutture
I reclami del gigante americano _ il maggior produttore aerospaziale del mondo _ sono diretti alla divisione aerostrutture dell’ex Finmeccanica, detta anche “Alenia Sud”. La divisione è guidata da Alessio Facondo, ex dirigente del settore elicotteri, transitato per un breve periodo alla Selex quando l’a.d. di Finmeccanica era Giuseppe Orsi. Dall’aprile 2015 Facondo è alla guida del settore aerostrutture del gruppo aerospaziale, nominato da Mauro Moretti, l’ex numero uno delle Ferrovie catapultato da Matteo Renzi in Finmeccanica il 15 maggio 2014. Alla scadenza del primo mandato il governo Gentiloni ha sostituito Moretti con Alessandro Profumo, in sella dal 16 maggio scorso.
Grana per Profumo
Il problema Pomigliano-Boeing è quindi una delle prime grane che Profumo deve affrontare. Non l’unica. L’ex banchiere sta rivedendo l’organizzazione del gruppo, ispirato alla sua visione internazionale maturata in Unicredit. L’obiettivo è perseguire una crescita internazionale dell’ex Finmeccanica. Come farlo è un altro problema. Questo richiederà la scelta degli uomini e delle donne giusti e di mosse azzeccate, in un gruppo che si è indebolito e rimpicciolito negli ultimi 4-5 anni.
Pur parlando di “continuità” ed elogiando la gestione di Moretti, Profumo sta facendo diversi cambiamenti nell’organizzazione e cerca di porre rimedio a problemi che ha notato al suo arrivo in piazza Monte Grappa. Uno dei più evidenti, secondo l’ex banchiere, è un insufficiente presidio della parte commerciale, che Moretti considerava un’attività pressoché inutile. Moretti aveva inglobato la direzione commerciale nelle competenze del direttore strategie e sviluppo business, Giovanni Soccodato.
Nuova organizzazione. Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo dal 16 maggio
Mariani capo del commerciale
Gli ordini del gruppo nel triennio di Moretti sono diminuiti, se si eccettua il contratto Eurofighter-Kuwait. Questo però è frutto di un lavoro certosino di almeno sette anni cominciato dai predecessori (nell’epoca di Pier Francesco Guarguaglini e poi sviluppato soprattutto da Giuseppe Giordo), condotto insieme ai governi e all’Aeronautica militare. Insomma non il frutto di “un uomo solo al comando”.
Profumo ha deciso di costituire una struttura centrale commerciale, che sarà affidata a Lorenzo Mariani, attuale capo della divisione elettronica terrestre e navale (come anticipato da Poteri Deboli il 28 luglio, nell’articolo “Leonardo, parte dal commerciale la rivoluzione di Profumo”). La nomina dovrebbe essere formalizzata dal cda il 21 settembre, con altre novità nell’organizzazione.
Il caso Grottaglie
Tornando ai problemi delle aerostrutture, Leonardo sottolinea i miglioramenti nella produzione di componenti di fusoliera per il programma più innovativo di Boeing, il jet B 787 Dreamliner. La produzione è fatta in Puglia in prevalenza nell’impianto di Grottaglie. Nell’estate 2016 erano esplosi clamorosi problemi per i difetti delle forniture del 787 denunciate da Boeing.
Ci fu una prima lettera di contestazioni in giugno e poi la messa in “probation”. Leonardo è uscita dalla messa in “probation” di Boeing dopo quattro mesi e mezzo. Adesso, afferma il gruppo, le produzioni di sezioni di fusoliera per il 787 procedono nei tempi richiesti da Boeing (12 al mese) e con la qualità adeguata. A Poteri Deboli risulta che Boeing ha chiesto uno sconto sui prezzi delle forniture per il 787.
L’utilizzo del 767
Secondo Leonardo i miglioramenti applicati a Grottaglie sono in corso di applicazione a Pomigliano, un impianto più vecchio di quello pugliese. Il programma del B 767 ha quasi 40 anni. L’ex Alenia è entrata nel progetto del velivolo dall’inizio (1978) come risk sharing partner. L’aereo, bireattore per voli a lungo raggio, con capacità da 180 a 370 posti, ha fatto il primo volo nel 1981, è entrato in servizio nel settembre 1982, con United. Il suo utilizzo per trasporto passeggeri è in forte riduzione. Le compagnie preferiscono modelli più nuovi con minori costi di esercizio. Però la produzione del 767 è ancora in corso e l’attività industriale è ancora interessante. I 767 nuovi (o convertiti) vengono utilizzati soprattutto per trasporto merci e per uso militare, da trasporto o come aerocisterne da rifornimento per velivoli da combattimento (li ha comprati anche l’Aeronautica militare italiana).
Tre “probation” in poco più di un anno
Nello scorso febbraio la divisione aerostrutture di Leonardo è stata messa in “probation” anche da un altro costruttore, la candese Bombardier, con l’accusa di aver fornito parti di aerei di qualità “non conforme” al contratto per i jet CSeries (da 100 a 130 posti).
Con le nuove accuse di Boeing per il 767 è la terza volta che l’ex Finmeccanica viene messa in “probation” da un cliente, e questo nel giro di poco più di un anno. Un record negativo per la divisione di Facondo, che forse non ha uguali nel mondo. La divisione aerostrutture ha i conti in perdita. L’obiettivo di Moretti era di arrivare all’equilibrio (break even) a fine 2016. Ma i risultati economici sono rimasti negativi.