Pier Roberto Folgiero prosegue nell’opera di “debonizzazione” di Fincantieri, il colosso delle navi mercantili e della difesa nel quale è stato catapultato dal governo Draghi il 16 maggio scorso, al posto di Giuseppe Bono, senza avere esperienza nel settore. A poco a poco Folgiero sta inserendo nell’azienda persone che provengono da altri settori, a digiuno di industria navale. L’ultimo ingresso è un nome che a Roma pesa, anche se è sinonimo di eterna incompiuta nella politica.
Famiglia di costruttori
L’ultima new entry in via Tevere è Alessandro Marchini, poco meno che trentenne. Folgiero lo ha prelevato dalla Maire Tecnimont, la multinazionale che progetta e realizza impianti industriali, soprattutto nella petrolchimica, di cui il manager è stato a.d. fino a sette mesi fa. Il giovane è figlio di Alfio Marchini (nella foto in apertura), l’imprenditore della dinastia romana di costruttori, o palazzinari secondo i punti di vista, campione di polo. Lo zio Alvaro, padre dell’attrice Simona, è stato anche presidente dell’As Roma negli anni Settanta.
Due volte candidato sindaco
La famiglia Marchini è stata sempre vicina all’ex Pci e al Pd. Ma Alfio, benché sia socio fondatore della Fondazione Italianieuropei presieduta da Massimo D’Alema, ha corso due volte nelle elezioni a sindaco di Roma con liste autonome più vicine alla destra: nel 2013 con due liste civiche, finendo quarto; nel 2016, dopo il siluramento del sindaco Ignazio Marino ad opera dei renziani, si è candidato con una lista di destra, di nuovo quarto dietro Virginia Raggi (M5S), Roberto Giachetti (Pd) e Giorgia Meloni (FdI). Nel 1994, ai tempi del primo successo elettorale di Silvio Berlusconi, Alfio era stato nominato consigliere di amministrazione della Rai dai presidenti di Camera e Senato, Irene Pivetti e Carlo Scognamiglio. Il mancato sindaco è stato anche nel cda di Banca di Roma e Capitalia.
Fincantieri e Leonardo. Pier Roberto Folgiero (primo da sinistra)
La cordata con Maire, Ligresti e Fintecna per le torri dell’Eur
La Astrim di Alfio Marchini e Maire hanno fatto parte di un pool di grandi imprese private che, insieme alla Fintecna controllata dallo Stato, avrebbero dovuto realizzare un imponente progetto immobiliare a Roma nel quartiere Eur, trasformando le tre torri dell’ex ministero delle Finanze in un complesso con più di 300 appartamenti. Il progetto fu abbandonato nel 2012. Facevano parte della cordata anche l’immobiliare Fondiaria-Sai di Salvatore Ligresti, la Lamaro, Idea Fimit del gruppo De Agostini. Marchini conosce bene sia Fabrizio Di Amato, l’imprenditore che controlla Maire Tecnimont sia l’ex a.d. Folgiero. Ed è sicuramente una coincidenza che il suo primogenito Alessandro (tutti i cinque figli hanno l’iniziale del nome con la A) abbia trovato lavoro proprio nella multinazionale di cui Folgiero era a.d.
Da Mediobanca. Lorenza Pigozzi
Coordinatore dei project manager
Adesso Folgiero ha assunto Marchini junior come stretto collaboratore e gli ha affidato un incarico importante. L’ordine di servizio ufficiale gli assegna l’incarico di coordinare i project manager che si occupano delle iniziative avviate per fare il nuovo piano industriale del gruppo cantieristico. Il piano dovrebbe essere presentato entro la fine dell’anno. Insomma Marchini jr. dovrebbe coordinare persone che hanno una grande esperienza nell’industria navale, di cui pare non sappia nulla. Come del resto Folgiero, che però è considerato un manager brillante, del resto in Maire aveva costantemente uno stipendio annuo a sei zeri (5,93 milioni lordi nel 2021, inclusi i premi in azioni).
Il passato. Giuseppe Bono
Funiciello e Profumo
A quanto si sa, Folgiero è approdato a Fincantieri grazie a una segnalazione di Antonio Funiciello, l’ex capo segreteria di Paolo Gentiloni che Mario Draghi aveva nominato capo di gabinetto a Palazzo Chigi. Ha contribuito alla nomina anche il pieno sostegno dell’ex banchiere Alessandro Profumo, a.d. di Leonardo (ex Finmeccanica) voluto da Gentiloni nel maggio 2017, che non andava d’accordo con Bono. Folgiero ha dato ordine di concentrare Fincantieri sul core business navale e di abbandonare la diversificazione condotta attraverso dispendiose acquisizioni negli ultimi anni da Bono. Ha assunto come capo del personale Luciano Sale, manager che era stato con lui in Wind molto vicino a Luigi Gubitosi, che lo aveva chiamato con sé in Alitalia e Telecom. Da poche settimane Folgiero ha assunto in Fincantieri anche l’ex direttore della comunicazione di Mediobanca, Lorenza Pigozzi.
Ministro. Guido Crosetto (al centro) con Roberta Pinotti e Caio Mussolini
La parabola di Bono
Bono, esperto di industria della difesa e cantieristica a livello internazionale, aveva guidato Fincantieri per 20 anni e aveva tentato di ricostruire una piccola Finmeccanica, per fare le scarpe a Profumo, che non sopportava A 78 anni Bono ha dovuto cedere il testimone a Folgiero, dopo aver licenziato l’unico manager interno che potesse oscurarlo nel tentativo di essere confermato, Giuseppe Giordo, prendendo spunto dalle trattative per una commessa in Colombia in cui era coinvolto come mediatore D’Alema. Circa sei mesi dopo la defenestrazione da Fincantieri Bono è morto, l’8 novembre scorso. Al funerale c’erano molti politici, grand commis e lobbisti. In chiesa, il neoministro della Difesa Guido Crosetto ha ricordato le capacità e le competenze di Bono, davanti a Folgiero e al nuovo presidente di Fincantieri, Claudio Graziano (generale degli alpini, anche lui non sa di navi). Visti i chiari di luna e le prime scelte di Folgiero, che va a braccetto con Profumo, molti dentro Fincantieri rimpiangono i tempi di Bono, anche coloro che lo criticavano con asprezza.