La riunione è fissata per oggi alle 14,30, nella sede della Cassa depositi e prestiti (Cdp), in via Goito a Roma. Si tratta della prima seduta pubblica di gara nella procedura per aggiudicare un appalto del valore di 3,14 milioni di euro (Iva esclusa), salvo ribassi.
La gara ha per oggetto i servizi informatici della Cdp, per la durata di 36 mesi, nel linguaggio un po’ burocratico del bando si parla di “servizi applicativi e delle infrastrutture tecnologiche dei sistemi informatici di CDP, funzionali allo svolgimento dei processi ICT e all’erogazione dei servizi di business verso i clienti interni e gli utenti”. Il bando ha suscitato l’attenzione di diverse aziende di informatica, malgrado sia stato pubblicato in agosto, non proprio il mese più adatto per assicurare la massima pubblicità a un avviso di gara. Il termine per la presentazione delle offerte, che scadeva il 13 settembre, è stato prorogato a oggi a mezzogiorno. Alcuni degli interessanti hanno chiesto chiarimenti e la Cdp ha pubblicato le risposte a 12 domande.
A Telecom Italia un appalto di 4,4 milioni
Benché nella forma sia una società per azioni di diritto privato, la Cdp è controllata dal ministero dell’Economia con l’82,77% del capitale (il 15,93% è delle fondazioni bancarie, l’1,30% sono azioni proprie) e molte procedure di acquisti all’esterno seguono le procedure delle gare pubbliche. Scorrendo l’elenco delle gare si nota che la Cdp fa spesso ricorso a servizi esterni e consulenze. Il 3 agosto scorso è stata aggiudicata la gara europea a procedura aperta per la fornitura di licenze d’uso di prodotti software Microsoft. L’importo a base di gara era di 5,322 milioni per 36 mesi. Sono state presentate tre offerte. Ha vinto Telecom Italia, con un importo di 4,417 milioni, circa 900mila euro in meno rispetto alla base di gara.
Dal Brasile. Amos Genish, ad di Telecom
Cacciatori di teste
La Cdp chiede spesso consulenze alle società di valutazione dei manager e cacciatori di teste, una lobby molto forte soprattutto nell’apparato pubblico. Pochi giorni fa la Cdp ha aggiudicato un incarico di “job evaluation”, l’importo a base di gara bera di 220.000 euro per 24 mesi, ha vinto la gara Mercer Italia Srl, con un ribasso del 40,23 per cento.
L’incarico a Egon Zehnder
Cdp ha richiesto all’esterno anche un servizio di “executive search”, cioè la ricerca di manager. Su sei società ammesse, ha vinto Egon Zehnder, una società che lavora molto con il mondo delle aziende del ministero dell’Economia: per 24 mesi il compenso è di 218.000 euro, oltre Iva. Una curiosità: il prezzo di aggiudicazione è identico all’importo base della gara, non c’è stato alcun ribasso. Il committente aveva invitato alla gara, svoltasi con il metodo della “procedura negoziata”, Cornerstone, Eric Salmon, Management Search, Spencer Stuart, Key2People. Possibile che nessuno avesse offerto un prezzo più basso?
Valutare un manager costa 11.000 euro
Cinque di queste società (eccetto Key2People) sono in gara anche per ottenere da Cdp i servizi di “management appraisal”, o “executive assesment”, cioè valutazione dei manager o alti dirigenti. Sempre con procedura negoziata, cioè non una gara aperta su scala europea, ma una competizione a inviti. Sono state invitate sei società, cinque hanno fatto l’offerta, non si è presentata Rochester Srl. L’importo base è di 218.000 euro per 24 mesi, sempre Iva esclusa. Questo è il plafond, l’importo esatto da pagare verrà calibrato in base al numero di valutazioni fatte. Per ogni “testa” valutata la Cdp pagherà 11.000 euro.
Ex McKinsey. Fabrizio Palermo, ad di Cdp
Per i Panda bond c’è Allen & Overy
Anche nel campo legale la Cdp chiede consulenze. Per l’emissione dei suoi primi Panda bond in Cina la società di via Goito ha chiesto una consulenza legale, su quattro studi ha vinto Allen & Overy, riceverà 120.000 euro oltre Iva (l’importo a base di gara era di 160.000).
Per la consulenza strategica c’è McKinsey
Un’altra gara ghiotta è stata bandita in agosto (chissa perché alla Cdp piace tanto lanciare le gare quando la maggioranza degli italiani è in ferie) per servizi di “consulenza strategica”. L’importo base è di 1,5 milioni di euro per 24 mesi. Prima di vedere chi ha partecipato, facciamo notare che il nuovo amministratore delegato della Cdp, Fabrizio Palermo, nominato il 27 luglio su indicazione dei Cinque stelle, esperto soprattutto di finanza, ha lavorato per sette anni (dal 1998 al 2005) alla McKinsey, considerata, a torto o a ragione, la lobby numero uno mondiale della consulenza strategica.
Che bisogno ha la Cdp di chiedere questi servizi all’esterno? E per fare cosa? Le offerte sono state presentate entro il 5 settembre. Alla gara hanno partecipato in tre: Bain & Company Italy, Inc., Boston Consulting group Srl, McKinsey & Company, Inc. Italy. L’esito della gara non è ancora stato ufficializzato. Eppure McKinsey starebbe già lavorando con Cdp a un piano “strategico” per travasare aziende di proprietà del Tesoro (dalle quote Eni a Leonardo) dentro Cdp. Nient’altro che la riedizione di un piano del vertice precedente, detto Capricorn, caro a Matteo Renzi.