Cos’aveva di tanto importante da fare giovedì pomeriggio la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, per dare buca a tutti i partecipanti alla conferenza “Investimenti per la crescita – L’industria della Difesa”, organizzata dalle riviste Airpress e Formiche, a palazzo Wedekind, tra Palazzo Chigi e Montecitorio?
Manager, portaborse e spioni
Nel salone al primo piano del palazzo c’è stato un overbooking di manager, esperti di difesa, alcuni militari in divisa, osservatori, analisti, lobbisti, comunicatori, consulenti, portaborse e anche qualche spione (in alcuni casi la stessa persona svolge più ruoli).
Droni e caccia
Dopo i discorsi introduttivi di tre studiosi, Lorenzo Pecchi, Michele Nones e Pasquale Lucio Scandizzo, l’a.d. di Piaggio Aero, Renato Vaghi, sponsor dell’iniziativa, ha magnificato il progetto di drone militare P.2HH per il quale la sofferente azienda ligure spera nel salvataggio pubblico e in uno stanziamento di lancio di 766 milioni di euro. Il Parlamento però non ha ancora dato il via libera a questa spesa. Poi l’a.d. di Leonardo-Finmeccanica, Alessandro Profumo, che dovrebbe collaborare al progetto di Piaggio con una quota di quasi il 50%, ma nello stesso tempo è impegnato su un progetto di drone più rilevante, l’EuroMale insieme a tedeschi, francesi e spagnoli, ha sottolineato che in futuro i programmi della difesa saranno soprattutto europei, solo in questo modo si potranno spendere al meglio i soldi dei contribuenti europei. “Sono convinto che in futuro ci sarà un solo caccia di sesta generazione prodotto in Europa, oggi ce ne sono tre”, ha detto Profumo.
Leonardo. L’ad Alessandro Profumo
Lo scontro tra Leonardo e Fincantieri
Nessun accenno all’acquisto di Vitrociset, l’azienda di elettronica, sistemi e logistica che una settimana fa Profumo è riuscito a sfilare, con l’esercizio a sorpresa del diritto di prelazione, al rivale Giuseppe Bono, a.d. di Fincantieri, del quale è stata notata l’assenza al convegno (ma era stato invitato?).
Non ha prodotto alcuna convergenza l‘incontro tra Bono e Profumo di lunedì scorso. Il capo di Leonardo è andato in via Tevere nella sede di Fincantieri, che assomiglia tanto al quartier generale di piazza Monte Grappa dal quale Bono ha dovuto sloggiare nel 2002, quando arrivò Pier Francesco Guarguaglini. E da quel momento è cominciato il suo progetto di rivalsa nell’industria della difesa anche a costo di costruire un doppione dell’ex Finmeccanica. Bono naturalmente non ne vuole sapere di rientrare in minoranza nell’operazione Vitrociset, come gli ha proposto Profumo, né è disposto come contropartita ad aprire a Leonardo le porte dell’alleanza italo-francese con Naval Group per il naviglio militare, per ora in fase di progetto sottoposto alla decisione finale dei due governi.
Il Consiglio dei ministri
Al convegno tutti si chiedevano: e la Trenta dov’è? Nel programma messo a punto da Paolo Messa era indicata come “ospite d’onore” per le conclusioni, ma non si è presentata. Eppure era a pochi metri in linea d’aria, a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri, cominciato alle 17,20. Una seduta importante, non solo per il decreto per Genova.
La nomina del segretario della Difesa e Dna
Il Consiglio dei ministri ha infatti nominato il nuovo segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti, al posto di Carlo Magrassi, che lascia dopo tre anni nell’importantissimo incarico. E chi è il successore? Su proposta della ministra Trenta,il governo ha nominato il generale di corpo d’armata dell’esercito Nicolò Falsaperna, classe 1958, da ottobre dell’anno scorso vicesegretario nazionale della difesa e vicedirettore generale degli armamenti. In pratica il vice di Magrassi.
Promosso. Il generale Nicolò Falsaperna
La ministra ha promosso l’ex capo di suo marito
Ma nel curriculm ufficiale di Falsaperna manca un altro elemento importante. Fino al 4 giugno scorso l’ufficiale addetto alla segreteria del vicedirettore nazionale degli armamenti era il capitano Claudio Passarelli. Che è il marito di Elisabetta Trenta. La quale, appena si è insediata come ministro, per evitare le contestazioni dell’opposizione di di conflitto d’interessi, il 4 giugno ha chiesto il trasferimento immediato del capitano Passarelli all’ufficio Affari generali, come se questo fosse sufficiente, ma è sempre un incarico nell’amministrazione della Difesa. E adesso la Trenta ha promosso direttore degli armamenti l’ex capo di suo marito. Trovate che ci sia qualcosa di strano?