Il comunicatore da Dompé
Amoroso arriva direttamente dal gruppo farmaceutico Dompé Holdings nel quale ha trascorso gli ultimi tre anni e ha un curriculum tutto nella comunicazione. Nove anni alla Barabino & Partners, quasi sei anni alla Edison. Ma l’atout decisivo è il periodo trascorso all’Istituto italiano di tecnolgia (Iit) di Genova, come direttore della comunicazione e relazioni esterne, da luglio 2014 a gennaio 2018. Chi era il capo dell’Iit in quel periodo?
La carriera di Cingolani
Era Cingolani, il laureato in fisica e professore universitario che nel 2005 ha fondato l’Istituto di tecnologia di Genova, diventandone subito il direttore scientifico. Finché è stato “folgorato” sulla via di piazza Monte Grappa. A settembre 2019 l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, ha assunto Cingolani come Chief Technology & Innovation officer (Cto). A differenza del predecessore, Giovanni Soccodato, Cingolani non ha esperienza nell’aerospazio e difesa. E’ uno scienziato molto stimato, considerato un genio, con grande visibilità internazionale. E’ nato a Milano nel 1961, dice il cv sul sito di Leonardo che “ha al suo attivo oltre 1000 brevetti”.
Con Giggino. Profumo, Di Maio e De Gennaro
A Pomigliano con Giggino
La scelta di Cingolani, oltre che dovuta alle capacità personali, a detta di alcuni osservatori sarebbe stata anche una mossa di Profumo per catturare simpatie del M5S, non perché lo scienziato ne sia un adepto, ma in quanto proveniente da attività nel settore “civile” e non dal mondo militare. Il che, nell’anno precedente la scadenza del vertice di Leonardo, non guasta, anche se i ponti con il M5S prima delle nomine sono stati gettati da Profumo con altre operazioni, tra cui i ripetuti convegni e cerimonie nello stabilimento di aerostrutture di Pomigliano D’Arco. Per efficienza, tecnologia e valore aggiunto Pomigliano è il fanalino di coda del gruppo (come dimostrano i dati sull’assenteismo e le ripetute contestazioni della qualità della produzione fatte dal principale cliente, la Boeing), ma ha il merito di essere nel collegio elettorale del leader del M5S Luigi Di Maio, la cui presenza è costante alle cerimonie di Leonardo nel sito napoletano.
L’evento pochi giorni prima del lockdown
L’ultimo evento a Pomigliano si è svolto pochi giorni prima che scattasse il lockdown nazionale, il 28 febbraio 2020, confermato nonostante il governo già sconsigliasse gli assembramenti, con la presenza del responsabile del Mise Stefano Patuanelli, di “Giggino” con il fidato Carmine America (poi infilato nel nuovo cda di Leonardo) e di altri due ministri, Vincenzo Amendola e Gaetano Manfredi. Con Profumo e il presidente Gianni De Gennaro c’era anche Cingolani, oltre al capo delle aerostrutture, Giancarlo Schisano.
Davinci-1. Il supercalcolatore di Leonardo
Ampliato il perimetro di Cingolani
Del resto Profumo, che fino al 2017 aveva speso una carriera in banca (Unicredit e Banca Mps) e nella finanza (Equita, la finanziaria che più spesso dà i voti alle azioni di Leonardo, in genere giudizi positivi), appena insediato ha sostenuto che nell’ex Finmeccanica “non c’è sufficiente diversità manageriale” e ha fatto innesti di numerosi alti dirigenti provenienti da settori diversi dall’aerospazio e difesa. Nell’ultima riorganizzazione, decisa da Profumo l’estate scorsa dopo essere stato confermato dal governo per altri tre anni (sostenuto dal Pd, con una timida resistenza del M5S), il perimetro delle competenze di Cingolani è stato ampliato. Profumo ha affidato al professore di fisica anche la responsabilità dell’It (Information Technolgy), che prima dipendeva dal capo delle risorse umane, Simonetta Iarlori, strappata nel 2017 alla Cassa depositi e prestiti (che non ha fatto nulla per trattenerla). Dall’Iit all’It, si può bene dire.
Chief people. Simonetta Iarlori (al centro)
Il supercalcolatore di Genova
Cingolani ha fortemente voluto il nuovo supercalcolatore del gruppo installato a Genova, nella torre Fiumara, chiamato “davinci-1”, da cui in Leonardo si attendono sviluppi importanti. Anche a Genova Profumo e Cingolani avrebbero voluto organizzare una cerimonia in pompa magna di inaugurazione del supercalcolatore, “in presenza”, con il premier Giuseppe Conte. La data prevista era il 18 dicembre 2020. Ma il Coronavirus ha costretto ad annullare i piani. Cingolani è uno dei dirigenti del gruppo più vicini a Profumo, insieme a Marco Zoff, nominato prima chief of staff dell’a.d., poi capo degli acquisti e della supply chain del gruppo. Da settembre 2019 Zoff è il capo della divisione velivoli, che non se la passa molto bene, sempre meglio però delle aerostrutture, grazie alle commesse Eurofighter, mentre soffre la linea degli addestratori e del C27J.
L’arrivo del nuovo direttore della comunicazione di Leonardo causa lo spostamento di Gianbattista Vittorioso, che era capo della comunicazione dal 5 novembre 2019 e in Finmeccanica dal 2006, a una società controllata, Telespazio.
Vittorioso in distacco a Telespazio
L’arrivo del nuovo direttore della comunicazione di Leonardo causa qualche spostamento. Gianbattista Vittorioso, che era direttore della comunicazione dal 5 novembre 2019 e in Finmeccanica dal 2006, passa a una società controllata, Telespazio. Da marzo sarà responsabile delle relazioni internazionali, riferirà direttamente all’amministratore delegato, Luigi Pasquali. Classe 1978, grande tifoso dell’Inter (come Profumo), Vittorioso è già stato responsabile delle relazioni internazionali di Finmeccanica quando il direttore centrale delle relazioni esterne era Marco Forlani, uno dei dirigenti vittima delle purghe del “ferroviere” Mauro Moretti, che è stato a.d. dal 2014 al 2017, voluto da Matteo Renzi. Telespazio si occupa di servizi satellitari, il gioiello è il centro del Fucino, è controllata al 67 per cento da Leonardo, il 33 per cento è della francese Thales.
I numeri di Telespazio e Dompé
Il bilancio 2019 di Telespazio dichiara, secondo i dati di Mediobanca, 270,5 milioni di euro di ricavi (Leonardo è 51 volte più grande, 13,78 miliardi), 22,7 milioni di utile netto, con 950 dipendenti. Dompé Holdings, da cui arriva il successore, nel 2019 ha dichiarato 449,4 milioni di ricavi consolidati (Leonardo è 31 volte più grande) e 108,4 milioni di utile netto. Vittorioso, che è stato anche chief of staff dell’ex presidente di Leonardo De Gennaro (ora presidente della Banca popolare di Bari), secondo le fonti di Poteri Deboli non taglia però il cordone ombelicale con la holding. Sarà in distacco a Telespazio per due anni. Poi si vedrà. Tra due anni scade il vertice romano e per Leonardo sarà di nuovo tempo di nomine per il vertice. Salvo imprevisti.