Capita molto di rado che un dirigente di una grande azienda sia proiettato direttamente dal suo ruolo alla grande ribalta politica, soprattutto in un “governo di alto profilo” come quello che, secondo l’auspicio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto l’incarico di formare Mario Draghi.
Ministro nel “governo di alto profilo”
Nel governo Draghi c’è un dirigente di una delle maggiori aziende pubbliche italiane, Roberto Cingolani, fisico che deve la sua notorietà scientifica alla direzione dell’Iit di Genova (nella foto in apertura). Nel settembre 2019 Cingolani è stato assunto nell’ex Finmeccanica (trasformata in Leonardo nel 2016, quando era guidata dal “ferroviere” Mauro Moretti) come Chief Technology & Innovation Officer. L’amministratore delegato del gruppo delle armi e dell’aerospazio, Alessandro Profumo, che ha assunto Cingolani, in un messaggio interno, ha esultato per la nomina del “suo” dirigente a ministro per la Transizione ecologica.
Ex Finmeccanica. Alessandro Profumo
Gradito al M5S con passaggi alla Leopolda
Una nuova casella voluta dal leader del M5S, il comico genovese Beppe Grillo. Cingolani è gradito al M5S, come Poteri Deboli ha anticipato il primo febbraio scorso. E Grillo ha plaudito alla scelta. Il fisico dall’animus grillino riscuote anche il gradimento di Matteo Renzi, più volte è stato alla Leopolda.
Il testo. Il messaggio di Profumo
La lettera ai dipendenti
Ecco il testo integrale del messaggio di Profumo ai dipendenti dell’ex Finmeccanica:
“Care colleghe, cari colleghi,
Vorrei condividere con voi l’immensa soddisfazione che ho provato alla notizia che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbia nominato il nostro CTIO Roberto Cingolani quale Ministro per la Transizione Ecologica del neo Governo guidato da Mario Draghi.
Sono estremamente oroglioso che Roberto, dopo avere guidato in una fase storica così cruciale, lo sviluppo tecnologico e la digitalizzazione di Leonardo rafforzando le basi per la crescita sostenibile del Gruppo, possa mettere a disposizione del Paese le sue impareggiabili competenze tecnico-scientifiche e le sue straordinarie doti umane.
Le sfide che Roberto ha davanti a sé sono impegnative e al tempo stesso stimolanti. Per quello che ha fatto con noi e per il sincero sentimento di stima e amicizia che ci lega, gli auguro ogni bene per la sua nuova avventura”.
Alessandro Profumo
L’assunzione del comunicatore Amoroso
Intanto Profumo ha assunto in Leonardo, nell’affollata direzione comunicazione, l’ex capo della comunicazione di Cingolani, il genovese Stefano Amoroso, classe 1972, che è stato direttore della comunicazione e delle relazioni esterne dell’Iit di Genova da metà del 2014 a gennaio 2018, quando Cingolani ne era già direttore scientifico. Dall’inizio di questo mese Amoroso è il nuovo direttore della comunicazione di Leonardo, proviene da Dompé Holdings. Chissà se Cingolani gli chiederà di seguirlo al “governo di alto profilo”.
La scelta del sostituto
Profumo dovrà nominare un nuovo capo delle tecnologie. Prima della nomina della “star” Cingolani, il Chief Strategy and Innovation Officer era un dirigente che conosce bene l’aerospazio e difesa (a differenza di quasi tutti gli innesti fatti a partire dalla gestione Moretti in poi), Giovanni Soccodato, già dal 2005 capo delle Strategie. Per fare posto a Cingolani, Soccodato è stato ridimensionato da Profumo al ruolo di Chief strategic equity officer, in sostanza l’attività di “Merger & Acquisitions”, nella quale Leonardo è assente. Malgrado il declassamento lo stipendio di Soccodato non ne ha risentito.
Governo Draghi. L’album dei ministri
L’album dei manager con 27 figurine
La faccina del prof. Cingolani non è stata rimossa dal sito di Leonardo, fino alla sera del 14 febbraio. Il “genio”, come ormai lo descrivono molti giornali e giornalisti che fino all’altro ieri ne ignoravano l’esistenza (del resto salire sul carro del vincitore è un’arte con molti praticanti), compare ancora nella folta galleria fotografica della società “i nostri manager”, un album con 27 figurine, quattro in più dei ministri di Draghi. Alcuni si fanno domande: nella sua azione di governo, con un’agenda basata su intelligenza artificale, digitalizzazione, robotica, transizione verde, il prof. Cingolani potrebbe trovarsi a indirizzare appalti pubblici nelle tecnologie per decine di miliardi. Leonardo-Finmeccanica sarà privilegiata nelle potenziali forniture?
L’ombra del conflitto d’interessi
Del resto tra novembre e dicembre Cingolani, come dirigente di Leonardo, aveva presentato una proposta al governo Conte per l’utilizzo dei soldi del Recovery fund, suggerendo di destinare almeno 40 miliardi di euro a un maxi-piano di digitalizzazione dello Stato, racconta una fonte vicina a Leonardo. Il piano, secondo Cingolani, avrebbe dovuto coinvolgere in maniera massiccia le aziende di Leonardo-Finmeccanica con ricchi contratti dallo Stato. Questo progetto sarà confermato nel nuovo governo “di alto profilo”? L’ex Finmeccanica avrà un ruolo nelle potenziali forniture? Qualcuno già vede l’ombra di un potenziale conflitto d’interessi.