Luca Cordero di Montezemolo, Mario Monti e Diego Della Valle insieme. A Venezia. Accadrà poco prima della fine di maggio. Cosa ci fanno insieme i due ricchi imprenditori e l’ex presidente del Consiglio che a fine 2011 impose una cura di austerità all’Italia?
Politica? Un nuovo progetto “per l’Italia”? Montezemolo ha già sostenuto nel 2013 la partecipazione del partito di Monti _ Scelta civica _ alle elezioni con il movimento Italia Futura, del quale era presidente. Larga parte dei deputati di Scelta civica provenivano da Italia Futura, come anche esponenti di governo, tra cui Carlo Calenda, ministro dello Sviluppo economico.
Italia Futura e Scelta civica
Il matrimonio tra Italia Futura e Scelta civica però è naufragato. Monti ha lasciato la presidenza del partito già nell’ottobre 2013. E dal 26 febbraio 2015 è nel gruppo “misto” del Senato, una formazione che raccoglie naufraghi e transfughi di quasi ogni forza politica. Italia Futura non esiste più. Anche Scelta civica si è dissolta. Questo non ha creato contraccolpi sulla presenza di Monti in Parlamento, il seggio (con l’indennità parlamentare) è assicurato perché l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo ha nominato senatore a vita il 9 novembre 2011, prima di farlo premier. Dunque progetti politici comuni sono da escludere.
Tempi andati. Mario Monti con Luca di Montezemolo
Amicizia finita
Affari insieme tra Montezemolo e Della Valle? Anche questo è da escludere. L’amicizia è finita più o meno tre anni fa. Hanno litigato dentro la compagine azionaria di Italo, molto prima della vendita della società per quasi due miliardi agli americani del fondo Gip, perfezionata la scorsa settimana. C’è stata anche una presa di distanza formale di Montezemolo con le dimissioni, il 22 gennaio 2016, dal consiglio di amministrazione della Tod’s, la società di scarpe Della Valle, dai conti un po’ appannati da alcuni anni. “Luchino” era nel cda da molti anni, come altri amici di Diego (per esempio Luigi Abete, che è ancora lì), senza incarichi esecutivi, ma ricevendo perfino delle stock option. E Della Valle non ha punti di contatto diretti con Monti.
Convegno sul lusso del Financial Times
Allora cosa ci faranno i tre insieme a Venezia? Montezemolo, Monti e Della Valle sono tra gli “speaker”, gli oratori che interverranno al convegno sul lusso (“Business of Luxury summit”) organizzato dal Financial Times dal 20 al 22 maggio, nell’ex Molino Stucky trasformato in albergo della catena Hilton. Non sono gli unici italiani. Tra gli altri ci sono Domenico Dolce e Stefano Gabbana e Marco De Benedetti.
Montezemolo e Della Valle di lusso se ne intendono. Oltre alle loro redditizie attività economiche e alle prebende che ricevono per le cariche sociali hanno appena incassato centinaia di milioni dalla vendita delle loro azioni di Ntv, la società del treno Italo, al fondo americano Gip.
I milioni di Italo
Dalla cessione l’ex presidente della Ferrari e di Alitalia ha incassato 254 milioni di euro. Una parte dei soldi Montezemolo ha deciso di reinvestirli nel veicolo creato dagli americani per comprare Italo. Della Valle ha incassato 343 milioni. Lo “scarparo” era in disaccordo con gli altri azionisti, in febbraio aveva detto che sarebbe stato meglio non vendere tutte le azioni e quotare la società in Borsa. Ma poi, a differenza di alcuni altri soci, non ha reinvestito parte dei profitti nella società.
Il reddito di Monti
Quanto a Monti, il professore dell’università Bocconi (di cui è tuttora presidente) era lodato dalla stampa per la sobrietà da presidente del Consiglio, ma di soldi se ne intende, non solo come economista: il suo reddito complessivo dichiarato per l’anno 2016 è di 516.139 euro. Alla faccia dell’austerità imposta agli italiani.
Il biglietto costa 4.000 euro
Per partecipare al convegno del Financial Times sul lusso si paga un biglietto. Il “ticket” costava 3.400 euro nella prevendita, fino al 16 marzo. Adesso il biglietto costa 4.000. Voi paghereste per ascoltare le lezioni di Montezemolo, Monti e Della Valle?