Il governo di Paolo Gentiloni ha posto il veto alla vendita di un’azienda italiana del settore difesa e sicurezza nazionale a un gruppo francese, utilizzando i poteri speciali della legge sul “golden power”. L’impresa italiana preda (preda mancata, per ora) è la Next Ast Srl, azienda che opera nel settore elettronico e informatico (software), ha sede a Roma in via Andrea Noale. Il compratore respinto è il gruppo francese Altran, che aveva annunciato l’acquisto a fine luglio e agiva attraverso la controllata Altran Italia Spa.
I poteri speciali
La decisione è stata presa dal Consiglio dei ministri, che _ dice il comunicato di Palazzo Chigi _ “in ragione della tutela degli interessi della difesa e della sicurezza nazionale, ha deliberato di esercitare i poteri speciali, mediante opposizione, relativamente all’operazione di acquisizione da parte di Altran Italia Spa della totalità del capitale sociale di Next Ast Srl. La decisione di opposizione all’operazione di acquisizione _ secondo Palazzo Chigi _ è stata presa in considerazione della necessità di specifiche forme di salvaguardia e tutela, valutando che, nel caso di specie, la tutela degli interessi essenziali della difesa e della sicurezza nazionale non può essere esercitata nella forma di imposizione di specifiche prescrizioni o condizioni”.
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Per la prima volta un’azienda dichiarata “incedibile”
In sostanza, il governo ha vietato la vendita ai francesi di quest’impresa con la motivazione che non era possibile salvaguardare l’interesse nazionale attraverso l’imposizione di specifiche condizioni, come avvenuto invece in altri casi (per esempio con la cessione della parte motoristica di Avio al gruppo americano General Electric).
Da una visura camerale risulta che Next Ast Srl è stata costituita il 13 settembre 2017, meno di due mesi fa, con atto del notaio Pasquale Farinaro. Ha un capitale sociale di 10.000 euro, un socio unico, la Next Ingegneria dei sistemi Spa, un amministratore unico, Antonio Bucci, 61 anni. Questa Srl è la scatola nella quale la controllante Next Spa avrebbe dovuto apportare le attività da trasferire al gruppo francese.
Infatti a fine luglio era stato annunciato che Altran aveva acquistato Next e che l’operazione avrebbe rafforzato Altran nell’ingegneria del cosiddetto “embedded software” per il settore dell’aerospazio e difesa. Ma adesso l’operazione è stata bloccata.
Cosa fa Next
La Next Spa nel 2016 ha dichiarato un fatturato di 14 milioni e un utile netto di 121.286 euro, con 228 dipendenti in media lo scorso anno. Il presidente è Giulio Cesare Chiarini, l’a.d. Antonio Bucci. La Next Spa opera nell’information technology, nei settori della sicurezza aeroportuale, controllo di porti e basi navali, sistemi di sorveglianza.
Il personale è per lo più a Roma, con sedi distaccate a Napoli, Avezzano (L’Aquila), Grado (Gorizia) e Amsterdam. Il capitale di Next Spa è ripartito fra cinque soci: il presidente Chiarini ha il 25%, Gianfranco Corini il 25%, Ivanamaria Bortolussi e Mirella Onofri il 20% ciascuna, infine Angelo Civetta il 10 per cento.
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Le cifre di Altran
Il gruppo Altran è una multinazionale di consulenza e servizi che opera in vari settori tecnologici, energia, automotive, aerospazio, difesa, trasporti, telecomunicazioni, finanza, sanità. Nel 2016 il gruppo francese ha dichiarato 2.186 milioni di euro di ricavi consolidati e 122 milioni utile netto di competenza. Ha oltre 30mila addetti in tutto il mondo. La controllata italiana ha un fatturato di 218 milioni di euro e 2.600 dipendenti.
Una fonte autorevole ha spiegato a Poteri Deboli che la Next Ast è stata dichiarata “incedibile”, almeno a un compratore francese. E’ la prima volta che un’azienda italiana viene dichiarata incedibile. Lo stop alla cessione è indicato in poche righe nel comunicato di Palazzo Chigi, senza particolari spiegazioni.
L’intervento di Minniti
Chi è nel governo che ha deciso di bloccare l’operazione? Secondo indiscrezioni, il dossier non è stato preparato dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. Sarebbe stato invece il ministro dell’Interno, Marco Minniti, a ispirare lo stop ad Altran.
Tra i clienti c’è Leonardo
Next Spa serve principalmente le industrie del settore aerospazio, difesa e ferroviario. Nel portafoglio clienti di Next spiccano Leonardo, l’ex Finmeccanica, Telespazio, Thales Alenia Space e Bombardier Transportation.
Dietro le quinte c’è chi si chiede se lo stop alla vendita ai francesi sia dettato dall’esigenza di tutelare anche un gruppo nazionale dell’aerospazio, difesa e sicurezza, si fa il nome di Leonardo, ma non c’è alcuna conferma. I contorni dell’operazione rimangono misteriosi.