E’ comiciato oggi il processo di appello per la strage ferroviaria di Viareggio, che causò la morte di 32 persone il 29 giugno 2009. Sono passati 21 mesi e mezzo dalla sentenza di primo grado, emessa il 31 gennaio 2017. A causa dei tempi lunghi della “giustizia, già si profila il rischio della prescrizione di almeno due reati contestati agli imputati (23 condanne in primo grado), incendio e lesioni colpose.
La condanna a sette anni a Lucca
La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Lucca, il processo-bis si svolge a Firenze davanti alla Corte d’appello. L’imputato principale è Mauro Moretti, l’ex amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato. In primo grado è stato condannato a sette anni di reclusione per “disastro ferroviario, incendio colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni personali”, non in quanto era a.d. di Fs al momento dell’incidente ma per la precedente carica di a.d. di Rfi, la società che gestisce la rete ferroviaria. Il pubblico ministero aveva chiesto 16 anni per Moretti.
Condanne un po’ più pesanti per l’ex a.d. di Rfi Michele Mario Elia (per breve tempo anche alla guida di Fs) e per l’ex a.d. di Trenitalia e di Fs Logistica, Vincenzo Soprano, 7 anni e sei mesi ciascuno. Elia dal primo aprile 2016 è country manager per l’Italia del Tap, la società che costruisce il controverso gasdotto che sbocca nel Salento.
Moretti non era presente in aula al processo. Il suo difensore, avvocato Armando D’Apote, ha detto ai giornalisti che l‘ex a.d delle Fs potrebbe rinunciare alla prescrizione, ma ha fissato molti paletti, molti “se”
Le parole dell’avvocato di oggi…
“Si’, l’ho già detto tre anni fa, potrebbe rinunciare alla prescrizione – ha detto l’avvocato D’Apote – ma solo se si creeranno nel processo le condizioni. Se si creerà il problema, lui lo vorrebbe fare probabilmente per dare un passaggio finale alla richiesta di giustizia dei familiari delle vittime”. D’Apote ha precisato: “io prenderò una decisione del genere, insieme a lui ovviamente, quando ci sarà un momento processuale adatto per verificare se questa è una cosa che deve intervenire o no. Sarà una decisione che viene dal cuore e che io ho già anticipato alcuni anni fa”.
… e di ieri: “Processo scandaloso”
In primo grado, alla lettura della condanna, D’Apote aveva usato altri toni: “Esprimo parziale soddisfazione – disse il legale di Moretti – scandaloso l’esito del processo. Rilevo il frutto del populismo che trasuda dalla sentenza”.
La prossima udienza ci sarà il 19 dicembre. Il processo dovrebbe terminare entro aprile dell’anno prossimo. Moretti, che dal 15 maggio 2014 era a.d. e d.g. di Finmeccanica (che ha ridenominato Leonardo) voluto dall’allora premier Matteo Renzi, in seguito alla condanna non è stato confermato nell’incarico alla guida del gruppo aerospaziale.
Fondazione Fs e Previndai
Adesso Moretti, che ha compiuto 65 anni il 29 ottobre, è presidente della Fondazione Fs, carica alla quale si era autonominato nel 2013 (in un cda con Elia e Soprano, che successivamente ne sono usciti). Inoltre è vicepresidente del Previndai, il fondo pensione dei dirigenti dell’industria. Quando era alla guida di Finmeccanica-Leonardo, con un accordo firmato a fine 2015 e operativo, dal 2016 Moretti ha fatto confluire nel Previndai la previdenza integrativa dei dirigenti dell’ex Finmeccanica, prima gestita da una cassa autonoma del gruppo aerospaziale. Alcuni dipendenti o ex si sono ripresi i loro contributi, mentre circa 1.100 dirigenti _ secondo il bilancio di Previndai _ hanno aderito al fondo pensione dell’industria, che da fine 2015 a fine 2016 ha così visto aumentare i flussi finanziari e gli iscritti, allora stagnanti, da 77.741 a 79.373. Poche settimane dopo l’uscita da Leonardo, il cda di Previndai ha nominato Moretti vicepresidente.