Il suo motto è “Answer Company”, espressione un po’ pretenziosa che si potrebbe tradurre con “la società che ha le risposte” per le vostre domande. Potremmo anche definirla “la società che ha la soluzione” per i vostri problemi informativi. E’ la Reuters, l’agenzia di stampa di origine inglese che nel 2008 si è fusa con il colosso canadese dell’informazione finanziaria Thomson.
Il gruppo anglosassone si è appena aggiudicato un ricco appalto con una delle istituzioni più prestigiose del nostro paese, la Banca d’Italia. L’istituto guidato dal governatore Ignazio Visco ha affidato alla Thomson Reuters (Markets) Italia Spa “la fornitura di servizi informativi di natura finanziaria”, si legge nelle carte della banca, per tre anni. Per questo Reuters riceverà in totale 3.780.873 euro, oltre al’Iva, cioè un milione e 260mila euro all’anno.
Una somma considerevole, anche se può sembrare marginale per un gruppo che, secondo l’ultimo bilancio pubblicato, nel 2016 ha espresso ricavi per 11,17 miliardi di dollari americani, in calo dell’1% rispetto al 2015. Poco più della metà dei ricavi, 6,057 miliardi di dollari, provengono dall’area “financial & risk”, i servizi di informazione finanziaria.
A differenza delle piccole e sofferenti agenzie di stampa italiane, il gigante Thomson Reuters ha conti floridi. Il margine operativo lordo rettificato è pari al 28,4% dei ricavi, l’utile operativo gestionale è di 1,93 miliardi di dollari, pari al 19,2% dei ricavi.
La Banca d’Italia ha affidato l’appalto “a seguito di procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando”. Non c’è stata una vera gara pubblica aperta a tutti gli interessati, come quella invece bandita all’inizio di maggio dalla presidenza del Consiglio per l’affidamento di servizi giornalistici e informativi, per le amministrazioni dello Stato, per un valore annuo di 39,9 milioni, Iva inclusa.
Secondo il codice degli appalti la “procedura negoziata” consiste nella consultazione di un numero ristretto di imprese, selezionate perché sono iscritte in un elenco o su invito. Non sappiamo se in questo caso siano state consultate anche altre offerte. Ci può essere anche la pubblicazione del bando, in questo caso non c’è stata.
Evidentemente l’istituto di via Nazionale ha ritenuto che questa fosse la soluzione più opportuna. Il mandato del governatore scadrà tra pochi mesi, a novembre 2017. Visco spera nella conferma per altri sei anni. Chissà se da Reuters otterrà le “risposte” giuste a tutte le sue domande.