Qual è lo stipendio dei manager al vertice del Sole 24 Ore?
Il gruppo editoriale di proprietà della Confindustria è in condizioni economico-finanziarie difficili. Dopo otto bilanci consecutivi in rosso e l’erosione dell’intero capitale sociale, la società dichiara al 31 marzo 2017 un patrimonio netto negativo per 37,6 milioni di euro e un indebitamento finanziario netto di 45,2 milioni.
Per mercoledì 28 giugno è convocata l’assemblea degli azionisti che, oltre ad approvare il bilancio 2016, è chiamata a votare sui provvedimenti dell’art. 2447 del codice civile. Il consiglio di amministrazione propone una manovra finanziaria che prevede un aumento di capitale di 50 milioni, oltre alla cessione del 49% dell’area “formazione ed eventi”. Da quest’ultima operazione, secondo i documenti pubblicati dalla società e basati sull’offerta vincolante presentata dal fondo Palamon Capital Partners, è atteso l’incasso di un corrispettivo di 39 milioni e una plusvalenza di 38,7 milioni, al netto degli oneri di cessione, stimati dal venditore in 500mila euro.
Al vertice del Sole 24 Ore si sono avvicendati l’anno scorso tre amministratori delegati e quattro presidenti.
Donatella Treu è stata in carica come a.d. per quattro mesi, fino al 29 aprile 2016. Non è stata confermata dalla Confindustria dopo sei anni al vertice, era entrata nel cda del Sole il primo febbraio 2010, cooptata quando il presidente era Giancarlo Cerutti e la presidente della Confindustria Emma Marcegaglia.
Sei anni al Sole. Donatella Treu, ex amministratore delegato del Sole 24 Ore
Secondo la relazione sulla remunerazione approvata dal cda attualmente in carica del Sole 24 Ore, nel 2016 Treu ha percepito una retribuzione di 168.333 euro lordi come dirigente, più il compenso da amministratore pari a 48.333 euro, per un totale pari a 216.666 euro lordi.
Nella relazione semestrale a giugno 2016, nel resoconto dei primi nove mesi e infine nella relazione finanziaria annuale sul 2016 c’è scritto che “in seguito all’uscita dell’amministratore delegato Donatella Treu è stato rilevato un onere di 1,5 milioni di euro”. A quanto pare è stata riconosciuta a Treu una buonuscita di 1,5 milioni.
Alla domanda scritta che ho rivolto come azionista del Sole 24 Ore (in base al piano di azioni assegnate ai giornalisti dopo la quotazione) prima dell’assemblea dei soci del 22 dicembre 2016, chiedendo chiarimenti sul perché di una buonuscita, perché l’ex a.d. Treu ha firmato sei bilanci tutti in rosso, con oltre 200 milioni di perdite nette, la società ha dato questa risposta: “Alla dott.ssa Treu sono state liquidate esclusivamente le competenze dovute in forza del rapporto di lavoro subordinato intercorso con la società in quanto la stessa rivestiva anche il ruolo di dirigente della società. Nulla è stato riconosciuto per la carica di amministratore delegato essendosi compiuto il triennio del suo mandato. La liquidazione della dott.ssa Treu è stata oggetto di valutazione da parte del Comitato per le nomine e remunerazioni del Sole 24 Ore che ha espresso parere favorevole ed unanime“.
Adesso però ci sarebbe un’altra domanda da fare. Perché nella relazione sulla remunerazione non è riportata la buonuscita di 1,5 milioni della dott.ssa Treu? I nuovi amministratori nell’assemblea del 28 giugno potrebbero chiarire questo punto.
Con la fine del mandato di Treu è uscito di scena anche il presidente Benito Benedini, il quale _ secondo i documenti societari _ non percepiva compensi.
Il nuovo cda del Sole 24 Ore, all’epoca presieduto da Giorgio Squinzi (autonominatosi in aprile, un mese prima di concludere il mandato di presidente della Confindustria), anch’egli senza compensi, ha quindi nominato a.d. Gabriele Del Torchio, il 13 giugno 2016.
Del Torchio è il manager che ha guidato (e venduto) aziende importanti, i cantieri navali Ferretti, la Ducati e quindi l’Alitalia, nella quale è stato a.d. da aprile 2013 a dicembre 2014. Fu il “ducatista” Del Torchio a vendere l’Alitalia dei Capitani coraggiosi agli arabi di Etihad, che presero il 49% del capitale. Lo stipendio di Del Torchio all’Alitalia non è mai stato reso noto, si parlò ufficiosamente di 600-700mila euro lordi all’anno, perché si sarebbe ridotto la busta paga del 20% rispetto al predecessore Andrea Ragnetti (il manager che in precedenza alla Philips aveva tra l’atro lanciato una linea di vibratori “per lei e per lui”). Del Torchio, è stato raccontato, avrebbe anche rinunciato a un bonus, ma non ci sono documenti ufficiali che chiariscano il suo stipendio, perché Alitalia non è quotata in Borsa e non ha l’obbligo di rendere trasparenti i compensi dei vertici.
Ai comandi. Gabriele Del Torchio (a destra), ex a.d. del Sole 24 Ore e di Alitalia, con l’allora direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano (al centro) e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia
Al Sole 24 Ore lo stipendio di Del Torchio è stato stabilito in un fisso di 600.000 euro lordi l’anno. Ma Del Torchio è rimasto in carica solo cinque mesi. A fine settembre 2016 ha presentato al cda una semestrale-bomba, dichiarando perdite per circa 50 milioni di euro.
Del Torchio si è scontrato con l’allora direttore responsabile e direttore editoriale del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano. Dal 13 marzo di quest’anno Napoletano è stato collocato dal nuovo cda del Sole in aspettativa non retribuita. Del Torchio ha contestato a Napoletano un documento segreto firmato con Benedini che allungava a 36 mensilità la buonuscita, rispetto a uno stipendio fisso che nel 2016 era di 750mila euro lordi l’anno.
Il manager avrebbe anche presentato un dossier sulle cosidette “spese pazze” del direttore (che respinge tutte le accuse), materia sulla quale l’attuale cda ha chiesto una verifica a PwC, è stato sentito dalla Consob e dalla Procura di Milano, che ha aperto un’indagine sul Sole 24 Ore per falso in bilancio. Ci sono almeno dieci indagati, tra cui Napoletano, Treu e Squinzi per falso in bilancio, altri sette tra ex manager ed esterni indagati anche per appropriazione indebita. Finora nessuno è stato rinviato a giudizio.
Il presidente della Confindustria eletto nel maggio 2016, successore di Squinzi, Vincenzo Boccia, si è schierato con Napoletano. E così Del Torchio, che al termine del cda sulla semestrale in profondo rosso aveva avuto un malore e un lieve infarto, è saltato. Il 14 novembre 2016 l’assemblea dei soci ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione del Sole 24 Ore, con amministratore delegato Franco Moscetti (ex a.d. di Amplifon, dove ha ottenuto brillanti risultati economici e commerciali) e Giorgio Fossa presidente.
Secondo la relazione sulla remunerazione, per i cinque mesi in cui è stato a.d. al Sole 24 Ore Del Torchio ha ricevuto 253.846 euro lordi. Ma non è l’unico stipendio del manager nel 2016. Prima di arrivare al Sole, infatti, Del Torchio era presidente esecutivo del gruppo Snaitech (ex Snai), che si occupa di scommesse sportive. Gli azionisti di riferimento _ attraverso la società Global Games che ne detiene il 67,18% _ sono il fondo Investindustrial di Andrea Bonomi (al quale è considerato vicino Del Torchio) e la veneta Palladio Finanziaria, soci con quote paritetiche di Global Games.
Per questa carica dal primo gennaio 2016 fino al 9 giugno 2016, quando si è dimesso per passare al gruppo editoriale di proprietà della Confindustria, Del Torchio ha ricevuto compensi per 339.583 euro lordi. A questo si aggiunge la somma concordata con Snaitech per rinunciare al mandato in anticipo, pari a 775.000 euro che, nella relazione sulla remunerazione, è classificata come “transazione“.
Da Snaitech quindi Del Torchio ha percepito per cinque mesi e 9 giorni di lavoro nel 2016 1.114.583 euro lordi, equivalenti a 220mila euro al mese. Inoltre Del Torchio è nel cda di Ovs, da cui ha ricevuto nell’ultimo anno (esercizio chiuso al 31 gennaio 2017) un gettone di 100.000 euro lordi. In totale l’anno scorso Del Torchio ha quindi guadagnato dalle tre società quotate 1,468 milioni lordi.
Il manager di origine varesina (è nato a Caravate nel 1951) è anche nel cda di due società non quotate, Sergio Rossi Srl e B&B Italia Spa. Dal 2016 è inoltre consigliere di amministrazione dell’università di Padova, la città in cui risiede.
Con il Sole 24 Ore però la partita non è chiusa. Del Torchio aveva un contratto di tre anni e ha rivendicato una buonuscita o il pagamento dei due anni e mezzo di mandato mancanti quando è stato fatto decadere dal cda. Alle domande degli azionisti fatte all’assemblea del Sole 24 Ore del 22 dicembre scorso, per sapere se sia stata pagata una buonuscita a Del Torchio, la società ha così risposto: “Allo stato non è stata corrisposta alcuna indennità. Il cda del 30 novembre 2016 ha dato mandato all’attuale amministratore delegato di raggiungere il migliore accordo che sarà sottoposto al consiglio di amministrazione per la ratifica”. Anche su questo punto l’assemblea del 28 giugno potrebbe fornire aggiornamenti.
Nella stessa assemblea è stato chiesto da alcuni azionisti quale sia il compenso di Moscetti. La risposta è stata la seguente: “La proposta di compenso, come da verbale del consiglio di amministrazione del 15 novembre 2016, è pari a 500.000 euro annui. Inoltre è previsto un ulteriore compenso straordinario su base annua, fino ad un importo massimo del 20% dell’emolumento fisso e correlato al raggiungimento del budget approvato dal cda della società”.
Secondo la relazione sulla remunerazione del Sole 24 Ore, nei 45 giorni in cui è stato in carica l’anno scorso (è a.d. dal 15 novembre) Moscetti ha percepito complessivamente 64.103 euro lordi.
Il nuovo presidente Giorgio Fossa ha un compenso fisso di 20.000 euro annui, la quota ricevuta nel 2016 è di 2.630 euro. Carlo Robiglio, che è stato presidente da inizio ottobre al 14 novembre 2016 e da allora è vicepresidente, ha un compenso fisso annuo di 20.000 euro, la quota percepita nel 2016 è di 13.479 euro.
Il presidente del collegio sindacale, Luigi Biscozzi, che si presenta dimissionario all’assemblea ha ricevuto un compenso di 80.000 euro lordi.
Inoltre la relazione dà conto dei compensi dei cinque dirigenti con responsabilità strategiche, solo come aggregato e non con i dati individuali. Il documento precisa che in questa categoria sono inclusi “i responsabili di due aree di business (area Publishing e Digital business & Technology), nonché il Cfo di gruppo, il direttore personale, operations, ambiente e security ed il direttore Affari legali e societari)”. In totale hanno ricevuto 1.543.707 euro di compenso fisso (lo stipendio, in sostanza), non ci sono bonus né altre voi: in media, sarebbero 308.741 euro lordi a testa, ma possono esserci differenze nelle cinque posizioni. Tra i cinque ci sono due dirigenti che, dopo la nomina del nuovo cda, hanno lasciato Il Sole 24 Ore: l’ex Cfo Valentina Montanari e l’ex direttore del personale Edoardo Zecca. La relazione non indica però il pagamento di indennità di cessazione del rapporto di lavoro nel 2016 per nessuno dei cinque.
C’è ancora una notazione che riguarda Donatella Treu. Tre settimane dopo la mancata conferma al Sole 24 Ore, il 20 maggio 2016 Treu è stata nominata consigliere di amministrazione di una società controllata dallo Stato, la Fincantieri. Candidata nella lista dei fondi, coordinata da Assogestioni. Alla Fincantieri Treu non ha deleghe di gestione, però è impegnata anche come presidente del Comitato nomine e componente del Comitato per le remunerazioni. In totale il suo compenso per l’incarico nel 2016 è stato di 44.950 euro e 82 centesimi, al lordo delle tasse. Per Treu sono circa 6.400 euro al mese, che si aggiungono ai compensi ricevuti al Sole 24 Ore.