La battaglia sulla Banca d’Italia è in pieno svolgimento. La nomina del governatore potrebbe essere decisa venerdì 27 ottobre. Oggi vi raccontiamo quanto guadagnano i vertici della Banca d’Italia.
La staffetta Draghi-Visco
Lo stipendio più alto, manco a dirlo, è quello del governatore. Fino al 2011, l’anno in cui Mario Draghi è andato alla Bce e Ignazio Visco è stato nominato governatore, in carica dal primo novembre, lo stipendio del governatore era di 758.000 euro lordi all’anno, una somma onnicomprensiva, incluse le tasse e i contributi previdenziali. Lo stipendio è stato poi ridotto a 550.000 euro lordi nel 2012, quindi a 495.000 euro per il biennio 2013-2014. Infine è sceso a 450.000 euro annui dal 2015, importo lordo “onnicomprensivo”. Questa è l’attuale busta paga di Visco e sarà quella del prossimo governatore, chiunque egli (o ella) sia.
Governatore. Ignazio Visco guida la Banca d’Italia dal primo novembre 2011
Il direttore generale
Poi c’è il direttore generale, Salvatore Rossi, nato a Bari nel 1949, indicato tra i potenziali candidati interni alla successione (insieme al vice d.g. Fabio Panetta), qualora Visco non fosse confermato. Lo stipendio del direttore generale è di 400.000 euro lordi annui. Fino al 2011 il direttore generale guadagnava 593.000 euro lordi annui, all’epoca il d.g. era Fabrizio Saccomanni, finché diventò ministro dell’Economia nel governo di Enrico Letta a fine aprile 2013. Il 10 maggio 2013 Rossi fu promosso direttore generale. In parallelo con quello del governatore, lo stipendio del d.g. di Bankitalia è stato ridotto a 500.000 euro lordi nel 2012, quindi a 450.000 euro annui nel biennio 2013-2014, infine a 400.000 euro lordi annui onnicomprensivi dal 2015. Questo compenso include anche la carica di presidente dell’Ivass (che controlla le assicurazioni).
Tre vicedirettori
Nella graduatoria degli stipendi ci sono quindi i vicedirettori generali, sono tre: Fabio Panetta (nato a Roma nel 1959), Valeria Sannucci (nata a Roma nel 1953) e Luigi Federico Signorini (nato a Firenze nel 1955). Ciascuno guadagna 315.000 euro lordi all’anno. Anche lo stipendio dei vicedirettori generali ha seguito la dinamica del governatore, era di 441.000 euro nel 2011 e poi è stato gradualmente ridotto, prima a 350.000 euro nel 2012, quindi a 315.000 per il biennio 2013-2014 e tuttora, da quanto si legge sul sito di via Nazionale. Insieme al governatore e al d.g., i tre vicedirettori generali compongono il Direttorio della Banca.
Numero due. Salvatore Rossi, direttore generale di Banca d’Italia e presidente Ivass
Non vale il tetto di 240.000 euro
Gli stipendi dei vertici della Banca d’Italia sono stati esclusi, per legge, dal tetto di 240.000 euro lordi annui alle retribuzioni dei dipendenti pubblici e di società controllate dallo Stato non quotate in Borsa introdotto con una legge nel 2014 (le quotate non hanno tetto e gli stipendi sono plurimilionari, come si vede dalle buste paga di Eni, Enel, ex Finmeccanica, Terna, Snam ecc.).
L’esclusione è stata decisa in base al principio di “indipendenza finanziaria” della Banca. L’ultimo taglio ai compensi è stato deciso dal Consiglio superiore il 30 ottobre 2014 “per i futuri membri del Direttorio”, comunque tutti i cinque componenti attuali, che già facevano parte del Direttorio, hanno deciso di adeguarsi subito alla riduzione degli stipendi “e per tutta la durata del loro mandato”.
Ecco il link alla decisione nel sito di Bankitalia:
Il Direttorio costa tre milioni all’anno
Il compenso totale lordo dei cinque componenti del Direttorio (cioè Visco e gli altri quattro) è di circa tre milioni di euro all’anno (2,977 milioni, secondo il bilancio 2016). Al vertice della Banca ci sono anche i 13 componenti del Consiglio generale, esterni alla Banca, che devono dare un parere sulla nomina del governatore. Per loro è previsto un compenso di 31.710 euro lordi l’anno a testa (Poteri Deboli ha raccontato chi sono il 22 ottobre). Il costo per l’intero 2016 è stato di 412.230 euro. Per il collegio sindacale, di cinque componenti (presidente Dario Velo), il costo complessivo annuo nel 2016 è di 137.430 euro.