Care municipalizzate. Le municipalizzate che vendono elettricità, gas e acqua sono nel mirino dei nuovi sindaci del M5S, in particolare a Roma e Torino. Vediamo quanto guadagnano i vertici. Luca Valerio Camerano, nato a Roma nel1963, ha lo stipendio più alto nel 2015: 993.242 euro, al lordo delle tasse. Camerano è amministratore delegato di A2A, nata dalla fusione delle aziende di Milano e Brescia. È compreso un bonus di 267.773 euro, la parte variabile della busta paga. Quasi tutti nelle municipalizzate prendono il bonus.
Il secondo è Alberto Irace, nato a Cagliari nel 1967 ma formatosi nel Napoletano. A 25 anni è stato assessore di Castellammare di Stabia per il Pds, poi vicesindaco. Di simpatie renziane, nel 2015 Irace ha avuto da Acea 713.588 euro lordi (bonus di 427.588). La terza busta paga è di Giovanni Valotti, 503.175 euro, è il presidente della milanese A2A. Scendiamo a Bologna. L’ad di Hera, Stefano Venier, ha guadagnato 465.771 euro, solo 2.652 euro in più del presidente esecutivo, Tomaso Tommasi di Vignano, ex Telecom, prodiano.
Hanno lo stesso bonus, 111.300 euro. Ancora Hera: al dg operations, Roberto Barilli, 447.218 euro, con bonus di 104.125. A Reggio Emilia, Massimiliano Bianco ha guadagnato 437.700 euro, con bonus di 148.200, è l’ad di Iren, nata dalla fusione tra le municipalizzate di Torino, Genova, Reggio, Parma e Piacenza. Il viaggio prosegue verso Treviso. Roberto Gumirato, ad di Ascopiave, ha uno stipendio di 363.796 euro (bonus di 74.205), il presidente, Fulvio Zugno, 285.548 euro, con 17.548 di bonus.
Il decimo è Cesare Pillon, consigliere di Hera e ad della controllata veneta AcegasApsAmga, 262.186 euro. Superbonus per Giancarlo Cremonesi, navigato “millepoltrone” del mondo delle camere di Commercio. Due anni fa è stato rimosso dall’Acea da Ignazio Marino. Adesso il giudice ha condannato Acea a pagare a Cremonesi 839mila euro, più 15mila di spese legali.