Un posto in Banca, una Bengodi. Con la “B” maiuscola, parliamo della Banca d’Italia.
Quanto si guadagna a lavorare alla Banca d’Italia? A poche ore dalla nomina del governatore della Banca (che potrebbe essere di nuovo Ignazio Visco, malgrado la mozione di sfiducia del Pd approvata dalla Camera la scorsa settimana), Poteri Deboli fa un’inchiesta sugli stipendi dei dipendenti dell’istituto.
Quasi 7.000 dipendenti
I dipendenti sono quasi 7.000. L’organico della banca centrale nazionale, svuotata di parte dei poteri e delle funzioni a favore della Banca centrale europea, è diminuito di poco nei sei anni in cui Visco è stato al timone.
Nel 2016, secondo il bilancio di via Nazionale, il numero medio dei dipendenti in servizio è stato di 6.921, più 39 “a contratto”, cioè a tempo determinato. C’è stata una lievea contrazione rispetto al 2015 (6.978 dipendenti in media più 37 “a contratto”). Nel 2011 il numero medio dei dipendenti è stato di 7.013, più 33 a contratto. Dunque nel 2016 c’erano in media 92 dipendenti in meno rispetto al 2011, però ce n’erano 6 in più “a contratto”: pertanto il calo effettivo è stato di 86 dipendenti, una riduzione dell’1,2 per cento. Poca cosa, insomma.
Una riduzione maggiore dei dipendenti c’era stata negli anni precedenti, fino al 2010: infatti nel 2009 i dipendenti erano più numerosi, il numero medio era stato di 7.598, più 31 a contratto. Se si fa il confronto con il 2009, nel 2016 c’erano 669 dipendenti medi in meno (-8,8%).
La retribuzione media lorda 2016 è pari a 85.800 euro
Le retribuzioni lorde dei dipendenti, compresi quelli a contratto, per stipendi, straordinari e compensi maturati ma non ancora erogati sono pari a 623 milioni di euro nel 2016 (616 milioni nel 2015). Il numero medio dei dipendenti equivalenti a tempo pieno (detti “full time equivalent” o “Fte”), tenendo conto cioè _ spiega il bilancio _ da un lato, delle prestazioni aggiuntive, e, dall’altro, del part-time e delle assenze non retribuite, è stato pari a 7.258 (rispetto a 7.331 nel 2015 e 7.491 nel 2011). La relativa retribuzione lorda media pro capite è stata di 85.800 euro nel 2016, in crescita rispetto agli 84.100 nel 2015 (+2%), si legge nel bilancio.
Ogni dipendente costa 114.200 euro all’anno
Il costo dei dipendenti dell’istituto però è più alto di questa somma. Infatti nel bilancio sono appostati anche “oneri accessori”, cioè contributi previdenziali e assistenziali, per 160,62 milioni nel 2016. Inoltre ci sono “altre spese per il personale (comprese quelle relative alle diarie per missioni e trasferimenti)”, pari a 45,07 milioni. La “spesa totale per il personale” _ precisa il bilancio _ è stata così pari nel 2016 a 829 milioni, in crescita di 4 milioni rispetto al 2015 e di 10 milioni rispetto al 2011, quando la spesa totale per il personale era stata di 819 milioni. Nel 2009 fu di 798 milioni.
La spesa è aumentata rispetto al 2011
Pertanto nel 2016 la spesa è aumentata in termini nominali, senza depurare il valore dell’inflazione. Se si divide questa spesa totale per il numero medio dei dipendenti equivalenti a tempo pieno (quelli chiamati “Fte”), si può calcolare che nel 2016 la spesa media della Banca d’Italia per ogni dipendente è stata di 114.200 euro, rispetto a 111.170 nel 2015 e 109.300 nel 2011. Nel 2009 la spesa media per dipendente fu di 113.400 euro.
Nel complesso, quindi, dal 2011 fino al 2016 c’è stato un leggero calo del numero medio dei dipendenti, ma, in termini nominali, il costo totale è aumentato dell’1,2% e il costo medio individuale è aumentato di 4.900 euro (+4,4%).
Per le pensioni 304 milioni all’anno
Il bilancio della Banca indica anche il costo per le pensioni agli ex dipendenti (che sono pagate dall’istituto), una voced che comprende anche le “indennità di fine rapporto corrisposte”. Questo costo è stato di 304 milioni nel 2016, in crescita rispetto ai 290,47 milioni del 2015 e ai 275,1 milioni del 2014. Nel 2011 il costo per le pensioni era più alto, 387,15 milioni, secondo il bilancio di quell’anno.
Dieci dirigenti oltre i 200.000 euro all’anno
Questa è una media degli stipendi, va dagli uscieri ai massimi dirigenti (esclusi i vertici, calcolati a parte). C’è chi guadagna di meno e c’è chi guadagna di più. I livelli più alti, il grado gerarchico massimo è “funzionario generale”, possono superare i 200mila euro lordi l’anno di retribuzione.
Secondo un documento ufficiale della Banca del 20 novembre 2014, nel 2013 c’erano 10 dirigenti con questo grado le cui “retribuzioni complessive imponibili” sono state “ricomprese – escludendo il solo compenso per prestazioni oltre l’orario di lavoro contrattuale (in media 22.000 euro) fra i 188.000 e i 217.000 euro.” Sommando a queste retribuzioni l’importo medio degli straordinari si otterrebbe, per i dieci dirigenti più alti in grado, una retribuzione lorda compresa fra 210.000 e 239.000 euro a testa nel 2013. Non abbiamo trovato documenti con dati più recenti.
La busta paga di Visco
Ricordiamo gli stipendi dei vertici della Banca, che abbiamo già pubblicato il 24 ottobre. Dalla fine del 2014 il governatore Visco ha uno stipendio lordo annuo onnicomprensivo di 450.000 euro (è diminuito gradualmente negli anni rispetto allo stipendio del 2011 che era di 757.714 euro lordi). Il direttore generale, Salvatore Rossi, ha uno stipendio lordo annuo di 400.000 euro (era di 593.303 euro nel 2011). Ciascun vicedirettore generale, ce ne sono tre, ha uno stipendio lordo annuo di 315.000 euro (era di 441.057 euro nel 2011).
Visco nel 2011 era vicedirettore generale e guadagnava 441.057 euro lordi. Nella promozione a governatore ha avuto subito un sensibile aumento di stipendio. Ma a partire del 2012 c’è stata una graduale riduzione(il primo scalino è stato a 550.000 euro) che, dalla fine del 2014, ha portato lo stipendio del gvernatore a 450.000 euro annui, di fatto quasi allo stesso livello (9mila euro annui in più) dello stipendio di Visco prima della nomina a governatore.
Aprendo il seguente link trovate la pagina del bilancio con gli stipendi di Banca d’Italia