Marco Tronchetti Provera viene spesso descritto come un grande manager. E viene intervistato da giornali importanti per chiedere la sua opinione sui massimi sistemi (un po’ meno sui suoi affari). Un esempio della bravura di Tronchetti è nello stabilire la busta paga. Soprattutto la sua.
La vendita ai cinesi
Quattro anni fa l’imprenditore milanese ha ceduto il 65% della Pirelli & C., che non era tutta sua perché il controllo era puntellato dalle banche e da una sfilza di scatole cinesi, a un gruppo cinese, ChemChina. Tronchetti però si è assicurato con il contratto di vendita il diritto di rimanere alla guida del gruppo con la carica di vicepresidente esecutivo e amministratore delegato. Due anni dopo la Pirelli è tornata in Borsa.
Stipendio e bonus
L’anno scorso Tronchetti Provera ha guadagnato uno stipendio di 4,79 milioni di euro al lordo delle tasse, mentre lo stipendio del presidente, che è un rappresentante dell’azionista di maggioranza cinese, è di 400.000 euro all’anno. La busta paga di Tronchetti comprende un bonus, la quota variabile legata ai risultati annuali, pari a 2,23 milioni. L’anno scorso l’utile netto totale del gruppo è stato pari a 431,6 milioni, rispetto ai 176,4 milioni del 2017.
…e c’è anche il Tfr
Ma la busta paga di Tronchetti non si esaurisce con questa cifra. Nelle tabelle della relazione sulla remunerazione che Pirelli è obbligata a pubblicare, come tutte le società quotate in Borsa, si nota che il numero uno dell’azienda ha incassato anche un assegno di 3,044 milioni come “indennità di fine carica o di cessazione del rapporto di lavoro”. A prima vista questo ci sembra strano. Perché Tronchetti non si è affatto ritirato, è sempre il numero uno della Pirelli.
Le cariche in Pirelli Tyre
E allora perché ha incassato un’indennità di fine rapporto? In una nota, scritto in piccolo, si legge che “in ragione dell’ammissione a quotazione in Borsa di Pirelli & C. Spa, il vicepresidente esecutivo e amministratore delegato (cioè Tronchetti) ha cessato in data 12 luglio 2018 la carica di presidente e a.d. di Pirelli Tyre Spa, in occasione della revisione della struttura organizzativa della società (…) e della revisione della struttura del pachetto retributivo del medesimo”. Pirelli Tyre è la società degli pneumatici totalmente controllata dalla holding Pirelli. La nota spiega che “pertanto, Pirelli Tyre ha dovuto liquidare il trattamento maturato fino a quella data (…) avente caratteristiche analoghe a quelle tipiche del Tfr”. E il “Trf” di Tronchetti vale 3.043.936 euro. E così la busta paga totale di Tronchetti Provera nel 2018 si è gonfiata, come se fosse uno pneumatico, fino alla bellezza di 7 milioni e 834mila euro lordi. E, quel che forse più conta, a 71 anni compiuti Tronchetti rimane alla guida del gruppo.
In Borsa le azioni vanno giù
Lunga vita a Tronchetti e ai bravi capitalisti! Nel frattempo in Borsa le azioni Pirelli, che nell’autunno 2017 sono state collocate al prezzo di 6,5 euro l’una, sono finite sotto quel valore, oggi hanno chiuso a 6,246 euro. Negli ultimi 12 mesi hanno perso il 12,86% del valore. Gli azionisti possono augurarsi che Tronchetti _ oltre ad aver cura della sua busta paga _ riesca a ridurre i debiti finanziari netti della Pirelli, che a fine 2018 erano piuttosto alti: 3.180 milioni, solo 38 milioni in meno dell’anno precedente.